PRIOLO. Sono 5 le aziende del polo petrolchimico di Priolo che sono sotto la lente di ingrandimento della Procura. Le inchieste sull'inquinamento nei 4 Comuni della zona industriale si stanno focalizzando su quegli stabilimenti che sono ancora la forza produttiva più importante per l'intera provincia ma i dubbi dei magistrati sono tutte sulle emissioni di gas.
«Le ispezioni - dice il capo della Procura, Francesco Paolo Giordano - sono iniziate ed attendiamo che le aziende forniscano quelle documentazioni che abbiamo chiesto». Sono stati avviati i primi interrogatori ma da quanto trapela dal palazzo di giustizia non sono ancora stati sentiti i dirigenti delle aziende né i responsabili della sicurezza. Non ci sono, al momento, persone iscritte nel registro degli indagati, come assicurano dalla Procura, che, comunque, ha volto lo sguardo a Roma, in particolare al ministero dell'Ambiente. «Va detto - dice il capo della Procura di Siracusa, Francesco Paolo Giordano - che le procedure per le autorizzazioni, comprendenti le prescrizioni per le imprese, sono abbastanza complesse. Ci sono centinaia di pagine che devono essere spulciate, un compito, per nulla semplice. Non si comprende il motivo per cui è stato adottato un sistema così farraginoso, quando basterebbe poco per rendere tutto più comprensibile».
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