AUGUSTA. Saranno destinate ad interventi di pubblica utilità le indennità che percepiscono ogni mese i tre commissari straordinari del Comune e che ammontano a 3300 euro netti ciascuno. Le somme, per il momento, vengono anticipate dal Comune che paga così gli stipendi ai tre commissari, ma i soldi in pratica ritornano poi nelle casse dell'Ente come rimborso dal ministero dell'Interno, così come fa sapere il prefetto della commissione straordinaria del Comune, Maria Carmela Librizzi. «La prima tranche di circa 150 mila euro, in realtà, è già arrivata ed stata utilizzata per coprire un debito, ma contiamo di utilizzare la prossima che arriverà - aggiunge - per effettuare degli interventi che servono alla città, come la pavimentazione di via Megara o di piazza D'Astorga proprio davanti al palazzo del Comune». Intanto sarebbe in attivo il bilancio che si appresta a redigere la commissione straordinaria, che ha tempo fino al prossimo 30 settembre per ultimare il documento di previsione 2014. Starebbe, dunque, funzionando la politica di razionalizzazione delle spese e spending review messa in pratica da ormai un anno e mezzo, da quando cioè si è insediata la commissione alla guida dell'Ente. «Abbiamo, inoltre, già ottenuto i 5 milioni di euro che vengono assegnati ai comuni sciolti per infiltrazioni mafiose e che dobbiamo utilizzare, anche se poi li dovremo restituire nel tempo - ha aggiunto - già siamo riusciti a risparmiare 4 milioni di euro sul disavanzo dell'anno precedente che ammontava a 20 milioni e che nel bilancio consuntivo 2013, approvato il mese scorso, si è così ridotto a 16 milioni». Proprio la politica di contenimento delle spese, resa necessaria per non indebitare ulteriormente l'Ente, già al collasso, ha fatto però schizzare al massimo le tasse per gli augustani che, unici nella provincia di Siracusa, hanno tra l'altro anche dovuto pagare allo scadere del 16 giugno scorso la prima rata della Tasi, pertanto paradossalmente non cambierebbe nulla per i contribuenti augustani se nei prossimi mesi la Corte dei conti non dovesse approvare il piano di riequilibrio finanziario proposto, già più di un anno fa, dalla commissione. Gli auspici non sono proprio dei migliori per la sua approvazione, visto che il piano sarà esaminato da un giudice della corte dei conti che, in passato, pare aver già bocciato tutti gli altri piani.