AVOLA. Da mercoledì sera il consiglio comunale di Avola è diretto dal nuovo presidente Stefano Libro, di professione avvocato, consigliere di maggioranza della lista civica «Avola-La nostra Terra», eletto con 15 preferenze e due schede bianche. Sostituisce il dimissionario ex presidente Adriano Canonico. Libro è stato eletto alla seconda votazione dopo che alla prima non si era raggiunto il quorum della maggioranza relativa di 16 preferenze. Ad abbandonare l'aula prima della votazione, accusando poi sindaco e amministrazione di essere come «l' asso pigliatutto su tutti gli incarichi istituzionali e politici», sono stati cinque componenti delle forze di opposizione. In contrasto con le direttive sul nome del presidente Libro, la cui candidatura a presidente era uscita dalle "primarie" svolte prima dal gruppo consiliare di maggioranza, anche il consigliere di maggioranza di FI Antonio Orlando ha preferito abbandonare l'aula. Alla fine, la maggioranza consiliare ha tenuto in maniera compatta anche nel successivo punto all'ordine del giorno, quello più importante del riproposto nuovo piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato con i 16 voti favorevoli e i sei contrari delle forze di opposizione: Murè, Passarello, Inturri, Tardonato, Rossitto e Caldarella. Prima del voto della delibera del nuovo piano di rientro finanziario, la cui approvazione da il via libera all'amministrazione di presentare richiesta allo Stato per l'accesso al Fondo di rotazione per l'importo di oltre 7 milioni di euro, è stato il consigliere di opposizione Nuccio Inturri, a nome degli altri colleghi di minoranza, a leggere un documento con cui è stato contestato l'impostazione dello stesso piano. Concludendo la motivazione del voto contrario: «Noi non vogliamo il dissesto, ma pretendiamo la verità. Gli stessi che hanno redatto il Piano Cannata hanno riformulato questo nuovo piano di riequilibrio. Esprimiamo un voto contrario al provvedimento e ci rimettiamo con serenità al giudizio che emetterà la Corte dei Conti». Giudizio negativo, quello dichiarato dall'opposizione, contestato poi da Cannata che ha spiegato i motivi che hanno portato la giunta a rielaborare un nuovo piano di rientro finanziario, «con responsabilità e cercando di coprire le cose brutte fatte dagli altri».
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