SIRACUSA. L'autostrada per Gela resta un vero e proprio inferno tra sede stradale dissestata, lunghe code e varchi ancora chiusi, e il deputato regionale Enzo Vinciullo chiama in causa il prefetto Armando Gradone. Il parlamentare del Nuovo Centrodestra, senza girare troppo attorno al problema, chiede le dimissioni dei dirigenti del «Cas», il Consorzio autostrade siciliane, cominciando dal presidente Rosario Faraci. Ieri, soprattutto tra la città e Cassibile si è vissuta l'ennesima giornata da dimenticare con decine di automobilisti rimasti bloccati nel tratto dove per l'avanzamento dei lavori, che sembrano infiniti, il traffico veicolare viene deviato su un'unica corsia. I disagi, insomma, si sono solo trasferiti da un senso di marcia all'altro lasciando chi percorrere l'autostrada in balia dei cantieri. Altro problema è quello legato alla barriera di Cassibile, che oltre ad essere stato teatro dell'incidente che ha coinvolto il presidente della Regione Rosario Crocetta, è stata al centro di polemiche sia per la pericolosità, mitigata adesso dai cartelli stradali installati da alcune settimane, sia per i rallentamenti alla circolazione veicolare. Nulla si è più saputo anche dell'inchiesta interna che aveva garantito lo stesso governatore. E a insorgere contro tutti i problemi è proprio Vinciullo che ha più volte sollecitato sia l'apertura dei varchi della barriera che il completamento degli interventi. «Dopo aver visto ancora una volta le file chilometriche – ha dichiarato il deputato regionale – ho chiesto al prefetto l'intervento della polizia stradale per soccorrere e aiutare quanti per ore sono rimasti intrappolati prima dello svincolo per Cassibile».
Ai disagi legati alle lunghe file per le deviazioni si aggiungono poi le pessime condizioni del manto stradale anche nei tratti dove i lavori sono stati completati da poco come tra Cassibile e la città dove ci sono numerosi avvallamenti e l'asfalto presenta innumerevoli irregolarità. Un quadro desolante nel quale si inserisce la decisione del «Cas» di introdurre il pedaggio, probabilmente entro la fine dell'anno. Una decisione, questa, che ha provocato decine di reazioni negative e la richiesta di rinviare l'apertura dei caselli fino a quando non sarà completato almeno il tratto fino a Rosolini. Vinciullo pone l'accento proprio sulle code. «È un dramma annunciato – sostiene il deputato regionale – e lo avevo già detto nelle riunioni effettuate nelle scorse settimane in prefettura». L'esponente del Nuovo Centrodestra lancia poi un duro attacco ai dirigenti del consorzio autostrade. «Al prefetto – sostiene Vinciullo – ho fatto presente come non sia accettabile che i cittadini della provincia di Siracusa debbano pagare prezzi così insopportabili per l'incapacità a programmare dei dirigenti del consorzio. Se avessero il senso minimale delle istituzioni si dimetterebbero e invece continuano a promettere e promettere senza mantenere gli impegni assunti». I danni non riguardano solo gli automobilisti che si avventurano lungo l'autostrada per Gela. «A essere penalizzato – ha continuato il parlamentare regionale – è tutto il turismo della zona sud-orientale della Sicilia che, a causa di queste colonne chilometriche rischia di uscirne definitivamente danneggiato». «In questo momento c'è solo un restringimento lungo l'autostrada in direzione Avola – ha risposto Faraci -. Poi c'è un flusso turistico molto elevato e per questo c'è un congestionamento del traffico. Noi stiamo cercando di sistemare tutti i problemi e su questo ci stiamo impegnando».
Caricamento commenti
Commenta la notizia