Siracusa

Sabato 23 Novembre 2024

Pulizie al museo, contratto scaduto: 15 licenziati a Siracusa

SIRACUSA. Licenziamento per i 15 addetti alle pulizie che operavano all’interno del museo «Paolo Orsi». La «Pfe», azienda che aveva in appalto il servizio fino al mese scorso non ha ottenuto il rinnovo del contratto ed ha deciso di avviare i licenziamenti.
I dipendenti avevano già proclamato lo stato di agitazione a metà giugno e dopo quella protesta avevano trovato un accordo con l’impresa per poter essere impiegati negli altri cantieri in cui opera in provincia, nell’attesa che la Regione potesse stanziare le risorse per far ripartire il servizio e rinnovare il contratto di appalto.
«Nessuna soluzione è stata trovata, i fondi mancano e l’azienda che non ha ottenuto alcun rinnovo ha deciso di licenziarci – ha detto uno dei lavoratori, Corrado Uccello – tutto questo si è svolto nell’assoluto silenzio della deputazione regionale siracusana che non ha neanche avanzato un provvedimento per garantire la prosecuzione delle attività di lavoro e la tutela delle condizioni igieniche all’interno delle sale museali. Tutto questo è avvenuto dopo che all’interno del ”Paolo Orsi” siamo stati impiegati oltre che per le attività di pulizia anche per le mansioni di facchinaggio e giardinaggio».
Una vertenza che è stata seguita dalla Fisascat, la federazione che riunisce i dipendenti del settore commercio, turismo e servizi della Cisl, che ha chiesto un confronto con i dirigenti dell’assessorato regionale ai Beni culturali.
«Chiediamo che venga garantita la continuità occupazionale di questi addetti – ha detto il segretario provinciale della Fisascat Cisl, Vera Carasi – si tratta di quindici famiglie che si reggevano attraverso l’unico reddito derivante da questo servizio. La preoccupazione riguarda anche le condizioni del museo che resterà così privo di ogni servizio di pulizia nelle sale e negli uffici. Siamo di fronte a qualcosa di paradossale il museo ”Paolo Orsi” non può restare privo del servizio di pulizia. Tutto questo accade in piena stagione turistica e, soprattutto, senza che da Palermo si riesca ad anticipare e trovare le soluzioni per evitare la perdita di posti di lavoro ed i disagi per i turisti che visitano questo sito museale».

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