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Morti di cancro ad Augusta: una lettera a Napolitano

Padre Palmiro Prisutto ha scritto al presidente della Repubblica per sensibilizzarlo sul fenomeno

AUGUSTA. Una lettera aperta al capo dello Stato, Giorgio Napolitano perchè venga a visitare Augusta dove ormai si assiste ad una "strage silenziosa" di morti di cancro. L'ha inviata nei giorni scorsi, padre Palmiro Prisutto, che il 28 di ogni mese celebra una messa in ricordo dei morti di cancro che, dall'elenco parziale che sta stilando, è di circa 500 persone. «Vorremmo che lei venisse qui da noi, a vedere con i suoi occhi (almeno tre suoi predecessori - Cossiga, Scalfaro, Ciampi - hanno evitato di farlo) lo scempio che hanno fatto del nostro territorio. Vorremmo che la strage silenziosa di Augusta venisse riconosciuta ed equiparata ad altre stragi e che le vittime del cancro di Augusta venissero messe sullo stesso piano di altre vittime che magari ogni anno hanno maggiore visibilità. Ci auguriamo, vista la particolarità del caso Augusta, che sulla base dell'articolo 32 della Costituzione, Augusta possa avere una legge speciale per tutelare la dignità, la salute e la vita dei suoi cittadini«. Prisutto ricorda che il caso Augusta, dal '90 area ad elevato rischio di crisi ambientale e poi sito di interesse nazionale per problematiche ambientale è certamente unico a livello nazionale più di Taranto, Piombino, Gela e Marghera e quando esplose, alla fine degli anni 70, i giornali parlarono della Seveso del sud «sia per l'alta percentuale dei morti di tumore, sia per l'elevato numero di bambini nati con gravi malformazioni. Purtroppo, ed è forse una precisa volontà politica, il registro dei tumori in provincia è un oggetto misterioso; non sappiamo se esista nè la veridicità dei dati registrati. La forzata chiusura dell' Ostetricia del Muscatello sembra proprio un tentativo di nascondere deliberatamente una scomoda verità». 

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