NOTO. Cercava uomini facoltosi Giuseppina Pirruccio, la donna di 49 anni arrestata per aver adescato prima e derubato poi persone conosciute su «Badoo», una chat per incontri.
Oltre a lei, i carabinieri della Procura di Siracusa ed il Nit, nucleo investigativo telematico, hanno bloccato Andrea Piazzese, 25 anni, il complice, che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe stordito i pretendenti della quarantanovenne sciogliendo un narcotico nelle bevande. Gli incontri avvenivano quasi sempre in locali notturni, tra cui pub, ad Avola ed a Noto
Nel suo profilo, Giuseppina Pirruccio, che risiede a Noto, si descriveva come badante ed avrebbe agganciato soprattutto uomini che raccontavano di essere imprenditori ed anche piuttosto ricchi. C’erano single ed anche sposati, che, temendo di essere scoperti dalle mogli, hanno preferito non fare denuncia dopo essere stati depredati.
Due delle vittime sono state derubate anche delle rispettive carte di credito e per loro sfortuna la donna ed il suo complice sarebbero riusciti a compiere dei prelievi. Nelle tasche, gli indagati hanno rinvenuto i codici pin, scritti nei ”pizzini”, ma non hanno preso grosse somme, anzi, dai riscontri dei magistrati, il capo della Procura di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, e il sostituto, Martina Bonfiglio, sembra che l’ammanco complessivo sia di 300 euro. Sono stati abbastanza accorti perchè la coppia avrebbe scelto degli sportelli bancomat non sorvegliati dalle telecamere di sicurezza ed in questo modo hanno potuto agire senza il pericolo di essere identificati.
Gli inquirenti sostengono che la quarantanovenne avrebbe usato più profili sulla chat, un modo per aumentare le possibilità di adescare uomini in cerca di una scappatella. È probabile che ne abbia agganciato più dei sei ”censiti” dai carabinieri della Procura e dal Nit, al comando del maresciallo, Domenico Di Somma, del resto le indagini non sono ancora chiuse. Non è stato per nulla semplice risalire alla fonte, perchè l’indagata avrebbe usato un accorgimento: la linea dell’Adsl non era registrata nella sua abitazione, a Noto, ma in un altro appartamento, poco distante da casa sua.
Il proprietario, da quanto emerso negli accertamenti degli investigatori, non era a conoscenza del ”lavoro” di Giuseppina Pirruccio, che, a quanto pare, sa come usare la tecnologia.
È tornato, invece, in libertà il figlio della donna, arrestato insieme a lei ma solo per detenzione di sostanze stupefacenti.