CASSIBILE. È morta in ospedale, al «Di Maria» di Avola, una donna di 32 anni, Asna Setar, originaria del Marocco ma residente da anni a Cassibile dove viveva insieme ai suoi due figli piccoli. La vittima è arrivata al pronto soccorso con l’ambulanza, chiamata da una vicina da cui la trentaduenne si era recata per una ferita profonda alla gamba. Sia gli agenti di polizia del commissariato di Avola, al comando del dirigente Giancarlo Consoli, sia i carabinieri della stazione di Cassibile, agli ordini del maresciallo, Corrado Lupo, hanno avviato le indagini perchè, in un primo momento, si era pensato ad un ferimento provocato da un’arma da taglio.
Le ricerche dei possibili responsabili si sono concentrate nella frazione e sono stati controllati alcuni connazionali e conoscenti della donna. I sospetti sarebbero poi caduti sul marito della marocchina ma si è scoperto che si trova in carcere. Gli interrogatori sono proseguiti fino a quando sono cominciate a circolare le prime notizie sulle condizioni della marocchina, che, frattanto, era stata accompagnata all’ospedale «Umberto I» di Siracusa. È stata poi rispedita al «Di Maria» ed i medici le avrebbero riscontrato una grave infezione, che, alla fine, le è stata fatale.
Gli agenti del commissariato di Avola, coordinati dal sostituto Giancarlo Longo, hanno disposto l’ispezione cadaverica della trentaduenne ed il medico legale ha confermato la morte per cause naturali. Quella ferita non l’avrebbe causata un coltello o una bottiglia di vetro rotta ma un’infezione curata male. Non ci avrebbe dato molto peso, forse non sarebbe andata nemmeno dal medico ma si tratta solo di una ipotesi, fatto sta che nello spazio di qualche ora è spirata. La Procura della Repubblica ha disposto il dissequestro della salma che è stata restituita ai familiari mentre i due bambini sono stati affidati alle zie.
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