AVOLA. Scoppia il "caso-rifiuti" nei territori del comprensorio della zona Sud della provincia di Siracusa. Con la chiusura della discarica di contrada Costa Gigia ad Augusta, tutti i comuni si trovano adesso nelle condizioni di modificare i propri servizi ed i contratti per conferire i rifiuti indifferenziati in impianti situati in altre province, lasciando le amministrazioni comunali alle prese con l'emergenza del servizio e l'aggravio dei costi in bilancio: gli alti costi di conferimento sommati all'aumento della spesa per il trasporto per spostarsi in altri siti più distanti. Dal 17 maggio scorso, anche il Comune di Avola, oltre Pachino, Noto, Portopalo e Rosolini, ha trovato i cancelli chiusi della discarica di Costa Gigia, costringendo il comune alla ricerca di un sito alternativo individuato nell'impianto di contrada Coda Volpe, a Catania. Un cambiamento obbligato che avrà immediate ripercussioni sul costo del servizio, e conseguentemente incrementi nella tariffa applicata ai cittadini stimata in prima istanza in un aggravio di 450 mila euro per il solo trasporto e conferimento con le stesse quantità di rifiuti del 2013.
A seguito di richieste di chiarimento pressanti e di incontri tenuti nelle settimane scorse dagli amministratori comunali di Avola, sindaco Cannata e assessore all'Ecologia Sebina Caruso, e dal responsabile del settore Ambiente, geometra Piero Argentino (anche in qualità di membro del cda della SRR Siracusa) con i responsabili di Greenambiente, si è saputo dai gestori della discarica di Augusta che da più di un anno aspettano le autorizzazioni da parte del dipartimento regionale a realizzare l'ampliamento dell'impianto di Costa Gigia. ”Autorizzazioni che pare tardino a concretizzarsi per motivi non esclusivamente tecnici ma anche burocratici senza che, a parere nostro, gli attori coinvolti in prima linea nella vicenda , ossia Greenambiente da un lato e Regione dall'altro percepiscono realmente l'importanza della celerità della problematica - critica e fa notare il sindaco Luca Cannata -. Noi sindaci e amministratori della zona Sud, che stiamo vivendo sulla nostra pelle i pericoli igienico- sanitari che derivano dalle situazioni assurde verificatisi, oltre a spingere per la risoluzione del caso ancora aperto, proprio per difendere i nostri bilanci, e richiamare l'attenzione collettiva su quanto sta accadendo, stiamo muovendoci da soli già da tempo per far fronte all'emergenza. Martedì scorso al municipio di Noto abbiamo esteso il protocollo d'intesa sottoscritto un anno fa dai comuni di Avola, Noto, Pachino, Rosolini e Portopalo, riguardante l'inserimento nel piano regionale e nel piano d'ambito Srr Siracusa Provincia, dell'ampliamento del progetto della discarica di Pachino, alla possibilità di realizzare un impianto polifunzionale in altro territorio idoneo da individuare nel comprensorio dei cinque comuni."
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