NOTO. Il Nodo di Noto, l’imponente costruzione nata per collegare la zona sud del siracusano allo svincolo dell’autostrada Siracusa-Gela, non sarà convertito in stazione aerospaziale. Dopo mille polemiche, ora è certo: dalle rotatorie alle porte della città barocca - ma anche da quelle che immettono lungo i raccordi per Pachino e Rosolini - spariranno i «dischi volanti», quella contestata illuminazione che, secondo una diffusa opinione, deturpa il paesaggio. Alla fine, dopo le prese di posizione delle ultime settimane, la battaglia è stata vinta dal fronte degli oppositori. Il sindaco Corrado Bonfanti, che ieri a palazzo Ducezio, sede del Comune, ha presieduto un incontro tecnico col direttore dei lavori, il titolare dell’impresa e i dirigenti della Provincia (proprietaria dell’opera), ha avuto precise garanzie: i lampioni - una ventina in tutto - di quella che è stata definita la «Nasa del sud Italia», saranno sostituiti con un apparato di luci meno impattante. «L'incontro, durante il quale ci sono stati anche scambi di idee con la Soprintendenza ai Beni culturali - dice Bonfanti - è stato l’occasione per definire le soluzioni con l’intento unanime di apportare dei correttivi. Prendendo spunto dagli elaborati progettuali, fatta salva sia la dotazione sia la potenza dei corpi illuminanti, frutto dell’applicazione di norme specifiche di legge - aggiunge - si è deciso di modificare le torri faro presenti nelle 5 rotatorie con l’eliminazione, in quanto ritenuti elementi di natura esclusivamente architettonici, le coperture sommitali che, oltre a disturbare lo sky line, secondo un quasi generalizzato parere, richiamano alla mente i dischi volanti». E le risposte, anche dopo gli attacchi del critico Vittorio Sgarbi e dell’ex parlamentare Fabio Granata, sono state immediate. «Con la volontà congiunta di direzione dei lavori, amministrazione provinciale, Sopraintendenza e Comune - dice il sindaco - si è così consumata una vicenda giornalistica che, incentrata esclusivamente sui corpi illuminanti, aveva ingiustamente sottaciuto il grande lavoro di sistemazione, messa in sicurezza e abbellimento delle arterie viarie di accesso al territorio. Quando si lavora con il sano spirito di collaborazione e con l’esclusivo intento di privilegiare l'interesse pubblico, si ottengono risultati che soddisfano i diretti interessati senza ricercare, a tutti i costi, i soggetti a cui addossare colpe e responsabilità».
Caricamento commenti
Commenta la notizia