PRIOLO. Via libera dal consiglio comunale di Priolo alla riduzione del gettone di presenza per le convocazioni delle sedute e le riunioni di commissione. L'atto è passato giovedì sera all'unanimità dei presenti, venti in tutto, nel corso della seduta convocata dal presidente Beniamino Scarinci. Il gettone di presenza passa da 129 euro a 30,25 euro, con un risparmio, stimato di 70 mila euro. Le risorse risparmiate andranno destinate al settore delle Politiche sociali. "È stato fatto da tutto il consiglio un atto di responsabilità - ha detto Scarinci - se si pensa che lo scorso anno i costi sostenuti per le sedute del consiglio e per le commissioni si sono attestati in 120 mila euro. I fondi risparmiati verranno riservati ad incrementare le risorse delle politiche sociali".
Il contenimento delle spese come ha spiegato Scarinci, riguarderà anche gli oneri derivanti dalle procedure di notifica di tutti gli atti e delle convocazioni ai consiglieri comunali, evitando l'utilizzo dei messi notificatori, i costi di stampa e delle fotocopiature. Non è stato però toccato al momento il nodo relativo ai rimborsi che vengono versate alle aziende cui sono legati i consiglieri comunali. C'è da dire che la richiesta originaria di riduzione del gettone di presenza era stata avanzata da un comitato cittadino formato dal Pd ed altri movimenti che diedero avvio ad una petizione raggiungendo 800 firme per proporre un referendum consultivo. Sul risultato in consiglio di giovedì si registra la soddisfazione del segretario cittadino del Pd, Luigi Toppi che ha chiesto nuovi tagli all'amministrazione. "Con l'approvazione di quest'atto si concretizza quanto da noi richiesto per anni - ha spiegato Toppi - è importante ricordare che nel 2012, insieme ad altri soggetti politici: partiti, movimenti, associazioni e cittadini, effettuammo una raccolta firme per proporre un referendum consultivo per ridurre il gettone di presenza dei consiglieri comunali. Tali firme furono consegnate al Comune e da allora nessuna notizia. Questa risoluzione evita la necessità di indire il referendum e con esso il suo costo. Certo non si può parlare di una vera iniziativa politica volta al risparmio, poichè le disposizioni di legge incalzano per ridurre i costi della politica. Ci aspettiamo che questo atto sia seguito da altri, come riportare le commissioni in orari non lavorativi riducendo i rimborsi per le aziende, riportare dirigenze e posizioni organizzative giunte a 14 con annesso costo mensile, ad un numero accettabile per un Comune di 12 mila abitanti, ma soprattutto l'impegno che non si cerchi di rimediare alla riduzione del gettone con escamotage come variare il numero delle commissioni. Lo stesso gesto da parte di sindaco e giunta come fatto nel Comune di Siracusa, sarebbe importante e apprezzato".