PRIOLO. «Una profonda tristezza ma anche una grande voglia di sapere la verità». A distanza di due anni dal naufragio della Costa Concordia Elio Vincenzi, marito di Maria Grazia Trecarichi, la cinquantenne morta a pochi metri dall’Isola del Giglio, rivive ancora una volta quella tragedia che gli ha strappato la moglie e la madre della figlia Stefania. «È stato un Natale triste - racconta Vincenzi -, si è perso quell’aspetto di allegria che hanno le festività. In una situazione come la nostra non ti viene voglia di festeggiare o sorridere». Il corpo di Maria Grazia Trecarichi, partita insieme alla figlia Stefania per festeggiare il cinquantesimo compleanno, è stato ritrovato solo dopo oltre un anno dal naufragio, quando sono state completate le operazione di rotazione della Costa Concordia. «Purtroppo non sono ancora potuto andare sull’Isola del Giglio e non ho partecipato alle celebrazioni per l’anniversario del naufragio - ha continuato Vincenzi - ma andrò la prossima settimana. Il mio pensiero è rivolto certamente a mia moglie che manca a tutti noi ma anche a mia figlia che fortunatamente sta reagendo. Non potrò però mai dimenticare il suo sguardo davanti il feretro della madre». La storia della cinquantenne originaria di Leonforte è arrivata anche oltreoceano, fino alle sale della «Smithsonian institution» di Washington. «Hanno voluto raccogliere la mia testimonianza - dice Elio Vincenzi - per un documentario sul naufragio e sulle operazioni che hanno portato alla rotazione della nave». L’istituto ha incaricato il regista Brando Quilici, figlio di Folco Quilici, di effettuare le riprese e le interviste, compresa quella a Nicholas Sloane, che ha diretto le delicate operazioni di parbuckling. Il documentario è poi stato trasmesso sullo «Smithsonian channel». «Siamo stati per una settimana sull’Isola del Giglio - commenta Vincenzi -. Per me è stato importante e bello che dagli Stati Uniti si siano interessati alla storia di mia moglie e che mi abbiano dato la possibilità di ricordarla».
Nel presente di Elio Vincenzi e della figlia, però, c’è anche un processo che dovrà dare tante risposte a migliaia di persone. «Non sono ancora ben chiare le responsabilità di quanto accaduto - continua il marito di Maria Grazia Trecarichi -. A me interessa avere una risposta definitiva su quanto è accaduto anche perchè ci sono stati troppi tentativi di ”scarica barile” e troppi show quando invece ciò che interessa a tutti noi è capire cosa sia successo realmente e di chi siano le responsabilità».
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