NOTO. Furti senza fine e, cosa ancor più grave, ripetuti atti vandalici: il cimitero di Noto, luogo sacro e di devozione sempre più profanato, continua ad essere al centro di proteste anche per lo stato di abbandono. È sconfinato lo sdegno e la rabbia tra i frequentatori, e non solo per gli incessanti furti di rame (nei giorni scorsi è stata portata a termine l'operazione di sradicamento di grondaie e tubi dalle pareti esterne delle cappelle comunali dell'area sopraelevata), ma anche per il costante degrado: dal fitto buio lungo i viali che circondano la struttura di contrada Busulmone, alle erbacce sui monumenti funerei, fino alla scarsa manutenzione del verde.
Il quadro è completato dalla penuria d'acqua: ”Dalle fontanelle, specie quelle sistemate nella parte nuova del camposanto, da più di tre settimane non sgorga una goccia d'acqua - dice una anziana -, e noi siamo costrette a riempire i recipienti a centinaia di metri di distanza". Ma la lamentela riguarda anche i detriti e il materiale di risulta (frutto di esumazioni e altri lavori) abbandonati in più angoli. "Non è uno spettacolo esemplare. A due settimane dalla ricorrenza dei defunti pochi interventi sono stati posti in essere", dicono alcune signore. Degrado e sicurezza: qualcuno, non a torto, fa osservare che una volta spogliati del tutto i cornicioni esterni delle cappelle comunali da grondaie in rame e tubi per lo scolo delle acque piovane, ora l'attenzione potrebbe spostarsi su croci e lettere. Insomma, non c'è da stare tranquilli nemmeno al cimitero, in quel luogo di preghiera e reverenza dove il decoro dovrebbe essere curato quotidianamente. Ma spesso non è così.
"Guardi quella fontanella, appena da qualche giorno abbiamo scoperto la sua esistenza, solo perché è stata liberata dalla fitta vegetazione Per il resto dell'anno rimane nascosta", è l'indicazione che danno due anziane signore indignate anche per via dei frequenti atti vandalici messi a segno all'interno del camposanto da teppisti senza scrupoli. L'ultimo appena ieri l'altro quando alcuni giovani, probabilmente con l'aiuto di una mazza, hanno spinto, fino a farlo incastrare, il tappo di scarico acqua del lavabo di un bagno. Atti vandalici, furti di rame (negli ultimi mesi, a più riprese, i ladri hanno portato via migliaia di metri di rame snodato dai cavi dell'illuminazione pubblica, lasciando al buio l'estesa zona), ma anche di statue, suppellettili, vasi e persino fiori: l'azione devastante è continua. Ecco perché da più parti, con in testa i custodi, si è levata la voce (non isolata e nemmeno nuova) di dotare il cimitero di un sistema di videosorveglianza con l'automazione dei cancelli e la creazione di tornelli per i pedoni. Solo in questo modo si può fermare l'ondata di furti.