NOTO. Una continua e indisturbata razzia di rame: al cimitero di Noto, che sorge lungo una strada interna che dalla barocca città porta nella borgata di Testa dell'Acqua, i malviventi puntano sempre più in alto. Hanno, infatti, rubato le grondaie in rame e i tubi per lo scolo delle acque piovane posizionati lungo le pareti esterne di cinque cappelle comunali (quelle con scale interne in ferro) costruite nell'area nuova. Un gioco scavalcare i cancelli - quelli secondari, per dare meno all'occhio - e introdursi all'interno dell'area, che è sprovvista di telecamere di sorveglianza.
Secondo una prima stima, i malviventi si sarebbero impossessati di oltre trentacinque chilogrammi del metallo, definito, a ragione, "oro rosso" sia per il suo alto costo sia perché molto richiesto dal mercato clandestino. I ladri, senza alcun dubbio, sono entrati in azione di sera, favoriti dall'isolata zona, ma soprattutto dal fitto buio che da tempo avvolge i lunghi viali che circondano il cimitero: l'area monumentale e anche quella di più recente costruzione (da dove sono scomparse le grondaie) da mesi sono senza luce. Nessun guasto all'impianto, sia chiaro: a provocare il profondo buio sono stati i ladri - forse gli stessi - che all'inizio di quest'anno, del tutto indisturbati, hanno sottratto più di mille metri di rame snodato dai cavi dell'illuminazione pubblica.
Anche allora è stato un gioco sollevare i diversi tombini in plastica che ricoprono i pozzetti per tranciare i cavi della luce abbandonando per terra le canalette. E così in quell'estesa e poco controllata area che sorge a pochi chilometri dalla città il furto di rame continua a essere all'ordine del giorno. "Ma mai nel passato i malviventi si erano spinti a tanto", è l'amara considerazione di quanti con assidua frequenza fanno visita ai loro defunti. Una lagnanza che viene amplificata da quei fiorai che hanno le loro postazioni davanti agli ingressi del cimitero. Il camposanto, luogo sacro e di devozione, sempre più profanato.
Tanti sono gli episodi moralmente condannabili che si verificano con frequenza. In molti hanno segnalato furti di oggetti di poche decine di euro, oggetti ornamentali, ma di grande valore affettivo. Ma c'è anche chi punta alle opere artistiche in marmo: dalla semplice croce stilizzata al Cristo deposto. Episodi moralmente condannabili e di pessimo gusto che si ripetono con frequenza. Tante sono le segnalazioni che arrivano sistematicamente ai custodi del cimitero che indifesi, allargano le braccia. "E' impossibile controllare nel suo insieme il camposanto", dicono i custodi che da più anni sollecitano un sistema di videosorveglianza.
Tra le tante segnalazioni di furto ci sono anche quelle di servizio: da dieci giorni le fontane in ghisa della parte nuova del cimitero sono all'asciutto.
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