
SIRACUSA. «Le istituzioni ed il volontariato siracusano sono rimasti soli ad arginare l’emergenza drammatica di una catena migratoria che senza soluzione di continuità ha scelto il territorio siracusano e le sue coste come meta dei viaggi della disperazione». I sindacati siracusani nonostante gli impegni verbali giunti anche da autorevoli esponenti del governo nazionale e di quello regionale sull’emergenza migranti, lanciano un nuovo allarme e chiedono impegni concreti. Fotografando una situazione drammatica che rischia di peggiorare ulteriormente.
A prendere la parola sono i segretari provinciali di Cgil, Cisl Uil, e Ugl rispettivamente Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro, Stefano Munafò e Tonino Galioto. «Nessuna risposta ad oggi - dicono i quattro sindacalisti - nè presa in carico da parte del governo regionale e nazionale. Solo passerelle sotto i riflettori, esternazioni di generica solidarietà o giudizi trancianti, visite e sopralluoghi, ma nessuna iniziativa volta ad accelerare procedure strutturate, nè interventi a reperire risorse umane per l’assistenza medica o economica per sopperire alle necessità di cibo, vestiario o medicine». I sindacati evidenziano la mobilitazione a 360 gradi della prefettura sull’emergenza migranti. Ma anche quella del Comune di Siracusa, l’intervento del volontariato, la partecipazione di Emergency e Croce rossa e la collaborazione di Asp. Uno sforzo immane e concreto ma che rischia di esaurirsi per carenze oggettive se non ci sarà presto il sostegno delle istituzioni regionali e nazionali. «Un appello dunque - scrivono Zappulla, Sanzaro, Munafò e Galioto - al governo regionale prima e a quello nazionale poi, affinchè si impegnino ad operare insieme in una task force che affianchi i soggetti impegnati sul territorio, per trovare le risposte necessarie a quella che è una emergenza di ordine pubblico, sanitario e civile, da affrontare con senso di responsabilità, nell’interesse e a tutela di migranti e territorio».
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