SIRACUSA. "Le autorità competenti devono concludere in tempi rapidissima la vicenda riguardante la maestra troppo severa nei confronti dei nostri bambini. La direzione provinciale dovrebbe prendere provvedimenti e trasferire la maestra in un'altra scuola o in un altro incarico. Non può più rimanere in classe e dev'essere trasferita".
È quanto hanno detto, ieri mattina, i genitori di una ventina di bambini che frequentano la scuola dell'infanzia del plesso "Riccardo da Lentini". Nuovo atto del bracico di ferro in corso per riuscire ad allontanare l’insegnante. I genitori per alcuni giorni, in segno di protesta, non hanno portato i loro figli a scuola e hanno manifestato così apertamente il proprio disagio. Ieri hanno portato i figli a scuola dalle 8,30 alle 10,30, ossia finchè l’insegnante consegnata non doveva fare ingresso nell’aula. Uno «sciopero a singhiozzo» che continuerà fino a quando la vicenda non verrà chiarita.
"Nella nostra classe siamo tutte famiglie tranquille e sane - ha detto una mamma - e il comportamento della maestra ha messo a rischio la serenità dei nostri bambini. Noi oramai siamo stanchi di questa situazione e chiediamo alle autorità un immediato intervento per evitare che la situazione degeneri". A mettere in allarme le mamme e i papà sono stati i comportamenti degli scolari. Quando i genitori hanno chiesto ai figli di riferire nel dettaglio cosa succedesse in classe, i piccoli hanno cominciato a raccontare che l'insegnante li rimproverava in modo eccessivo e aveva comportamenti "aggressivi".
Il dirigente scolastico del III Istituto comprensivo "Riccardo da Lentini" Filadelfo Scamporrino ha avviato tutte le procedure per verificare quanto hanno segnalato i genitori. "Ho attivato le procedure a tutti i livelli - ha detto il dirigente scolastico Filadelfo Scamporrino - e all'interno della classe. La segnalazione dei genitori è seguita dalla dirigenza e viene controllata costantemente. Noi puntiamo alla tranquillità dei bambini e dei genitori. È una vicenda delicatissima per la nostra scuola". "Il dirigente scolastico - hanno detto i genitori - ci deve aiutare per chiudere definitivamente la vicenda". S.D.S