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Il Comune di Noto va a caccia di soldi: e scopre il caso dei crediti dai musei

Non arrivano nelle casse i proventi dell’affidamento di 3 siti a una società. Che però replica: si deve compensare

NOTO. Il Comune batte cassa: in periodo di crisi e di spending rewiew lo fa anche con i debitori dell'Ente per rimpinguare i conti. Nell'avviato processo di revisione della spesa, il sindaco Corrado Bonfanti ha ordinato alle quattro commissioni consiliari di andare a caccia di evasori e debitori. Da una prima stima ce ne sarebbero per un paio di milioni di euro. E fioccano le sorprese. Come quella indicata dalla IV commissione "Cultura, Turismo e Spettacolo" la quale, a seguito degli avviati controlli, ha rilevato che la società che ha in gestione tre siti museali - la Galleria Pirrone, la Sala degli Specchi di palazzo Ducezio e il Teatro "Tina Di Lorenzo" - non avrebbe pagato la percentuale dovuta all'Ente.
"Una bella cifra che dai controlli effettuati si attesterebbe sui 60 mila euro - ha commentato il consigliere comunale Paolo Daniele Pagano -, non avendo la società Allakatalla effettuato il versamento della quota spettante dallo stesso giorno in cui ha sottoscritto il contratto di affidamento del servizio. Abbiamo chiesto chiarimenti al dirigente di settore il quale, carte alle mani, ci ha mostrato una copiosa documentazione. In pratica, più volte è stata avanzata richiesta alla società delle somme dovute: con l'ultima nota del marzo scorso - precisa Pagano - è stato anche intimato il pagamento entro quindici giorni prima di passare la pratica all'ufficio legale".
Fin qui il Comune, e la società che gestisce i siti? "È vero, siamo in ritardo con i pagamenti, ma solo di due quadrimestri", precisa il rappresentante legale della società Allakatalla, Corrado Iurato. Una circostanza legata a un insieme di eventi: sia perché abbiamo avuto, come del resto migliaia di aziende, una contingente difficoltà finanziaria dovuta all'oggettivo calo di presenze in città, sia perché il Comune, a sua volta, ci deve più di 10 mila euro per servizi forniti dalla nostra società. A questi va aggiunta la politica dell'azienda che ha voluto mantenere i livelli occupazionali, pagando stipendi e versando i contributi. Sia chiaro: nessuno ha negato quanto spetta al Comune, ma ci saremmo aspettati una risposta alla nostra richiesta di compensazione delle partite contabili in essere e per la parte eccedente una dilazione di pagamento. Ma credo che la vicenda oggi sia solo di natura politica".

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