SIRACUSA. Trecento aziende chiuse negli ultimi dodici mesi, mille disoccupati ed un ricorso al precariato ed al lavoro nero che supera il 50 per cento in provincia.
Sono alcuni dei dati illustrati, dal presidente provinciale di Confcommercio, Sandro Romano. «Sono tutti in segno negativo gli indicatori dei settori produttivi del territorio - ha detto Romano - secondo l'Istat c'è stato un boom di cassa integrazione in tutta la regione, ma Siracusa ha avuto la maglia nera. Le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga autorizzate dall'Inps sono aumentate, nel 2012, del 50 per cento rispetto all'anno precedente. Si registra solo la riduzione del ricorso alla cassa integrazione ordinaria scesa al 13,9 per cento, mentre è raddoppiato il ricorso alla cassa integrazione straordinaria e in deroga che si attestano complessivamente in 105,7 per cento da parte delle imprese del commercio e dei servizi». Secondo il presidente provinciale di Confcommercio, tra le cause di una crisi che sta colpendo indifferentemente i settori della ristorazione, dell'edilizia, immobiliare e dell'auto, sarebbe la riduzione dei consumi, testimoniata anche dal calo del volume di affari dei supermercati ed in particolare nelle catene degli ”hard discount”. «Siracusa è la capitale in Sicilia per la disoccupazione - ha sottolineato Romano - lo dimostrano i 14.500 posti di lavoro persi nel settore commerciale negli ultimi due anni. Le prospettive e le stesse aspettative non sono rosee. Lo dimostra un questionario che abbiamo sottoposto alle imprese da cui emerge che 5 aziende su 6 intervistate sono convinte che chiuderanno entro la fine di quest'anno. Molte aziende a causa dei crediti non riscossi, per colpa dell'insolvenza delle pubbliche amministrazioni, sono in ginocchio»