SIRACUSA. Sarà Giancarlo Garozzo l'uomo del Partito democratico nella corsa verso la conquista del Vermexio. L'ex capogruppo in consiglio comunale, «renziano», che ha raccolto anche i consensi della corrente «Innovazione», ha vinto la battaglia delle «Primarie» imponendosi su Alessio Lo Giudice, l'altro candidato del Pd, e Tanino Firenze, espressione della lista «Riprendiamoci Siracusa». Al voto si sono recate 6.760 persone con Garozzo che alla fine si è imposto nettamente conquistando 3.458 preferenze, con il 51,15 per cento. Più staccato Alessio Lo Giudice, sostenuto dall'«Area Dem» e dai ”bersaniani” che si è fermato a 2.381 voti con il 35,22 per cento. Terzo Firenze, esponente di «Riprendiamoci Siracusa», che non è andato oltre 918 voti con il 13,58 per cento.
Grande soddisfazione per Garozzo. «È stata una grande festa di democrazia - ha spiegato il candidato sindaco -. Portare quasi settemila persone alle urne per un centro come Siracusa ha una grande rilevanza. E in questo senso voglio ringraziare gli altri due candidati per aver contribuito a questo successo». Il primo compito di Garozzo, probabilmente, sarà cercare di fare il punto all'interno del partito, che già nelle scorse settimane era diviso e che strada facendo si è spaccato ancora di più con reciproche accuse anche tra gli stessi candidati. Senza contare, all'orizzonte, la candidatura dell'attuale presidente del consiglio comunale Edy Bandiera, segretario provinciale dell'Udc e sostenuto anche dalla lista «Crocetta». «Questo è stato solo il primo passo - ha aggiunto Garozzo -. Adesso dobbiamo tutti insieme, da subito lavorare sulla coalizione per consentire al Centrosinistra di vincere le elezioni e dare finalmente a questa città una amministrazione decente, in controtendenza rispetto a quanto successo negli ultimi anni». L'ostacolo più grande, però, per Garozzo, potrebbe arrivare proprio dal ”fuoco amico” e dall'interno di un partito dove i ”big”, i due deputati nazionali Pippo Zappulla e Sofia Amoddio, i due deputati regionali Bruno Marziano e Marika Cirone Di Marco e l'ex parlamentare all'Ars Roberto De Benedictis hanno sostenuto Lo Giudice. Garozzo, sotto questo punto di vista, prova a superare questo ostacolo. «Dobbiamo lavorare per allargare quanto più possibile la coalizione - ha continuato il candidato sindaco del Pd - per una candidatura antagonista a quelle già presenti e che tendono molto verso il Centrodestra». Le «Primarie» vanno dunque in archivio anche se gli strascichi e le polemiche interne sembrano solo all'inizio.