AUGUSTA. Augusta, la zona sud e il comune capoluogo. Il triangolo del racket è in queste tre zone della provincia. E a tracciarne la mappa sono Tano Grasso, presidente onorario della «Federazione italiana antiracket», il prefetto Armando Gradone e Paolo Caligiore, coordinatore provinciale della «Fai». Insieme a loro, per l’iniziativa «Primavera antiracket», è arrivata ieri in città anche Elisabetta Belgiorno, commissario di governo per le iniziative antiracket. Proprio lei ha utilizzato le parole più dure parlando di «carognoni» e di «criminalità ben organizzata» alla quale opporre una resistenza fatta di «consumatori che siano responsabili e si rifiutino di finanziarie i clan». E tra le emergenze Grasso ha voluto sottolinearne due in particolare, dimostrando però di essere già pronto alla sfida. «Il fenomeno delle estorsioni - ha dichiarato il presidente onorario della ”Fai” - è molto presente nella zona Sud della provincia e ad Augusta. È però proprio in questi territori che si misura il nostro impegno». A completare il quadro, di certo non roseo, è stato Gradone. «Bisogna porre grande attenzione anche a Siracusa - ha dichiarato il prefetto - perchè il fenomeno, seppur in alcuni casi nascosto e ben radicato e molto diffuso. Le forze dell’ordine lavorano e bene ma è necessario coinvolgere di più le associazioni di categoria». L’arrivo in città di Grasso e Belgiorno è stato legato ieri all’iniziativa che ha visto il camper della legalità partire dieci giorni fa da Napoli e concludere il proprio viaggio, ieri, tra la città e Palazzolo. Ad accogliere l’arrivo del camper, gli studenti della scuola «Columba» di Sortino con la banda dell’istituto che ha eseguito l’inno nazionale. L’obiettivo dell’iniziativa, presentata anche al Vermexio alla presenza del commissario straordinario Alessandro Giacchetti e della deputata nazionale Stefania Prestigiacomo, è quello di promuovere il consumo critico perchè, ha sottolineato Tano Grasso, «è arrivato il momento di cambiare strategia». «Prima - sostiene il presidente onorario della ”Fai” - il nostro impegno era rivolto a convincere i commercianti a denunciare. Adesso invece vogliamo parlare con i cittadini e fargli capire quanto sia importante acquistare in negozi che hanno detto no alle estorsioni. Dobbiamo attivare un circuito virtuoso perchè la battaglia alla mafia non si fa solo con i processi ma anche creando un clima sfavorevole attorno ai clan». Anche in questo caso parole molto dure sono arrivate da Belgiorno. «Bisogna isolare chi vive e accetta il pizzo come fosse un costo d’impresa - ha sottolineato il commissario di governo -. C’è la forte necessità di fare di più e sostenere chi si ribella alle richieste dei clan criminali».
La mappa del racket: «Forti emergenze in città e ad Augusta»
Tano Grasso: «Fenomeni estorsivi anche nella zona sud. Ma è in questi luoghi che si misurerà il nostro impegno»
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