NOTO. Telecamere a vista per proteggere i maggiori monumenti della settecentesca città, specie quelli allineati lungo il prezioso salotto buono. L’occhio-spia a breve, con ogni probabilità prima della prossima estate, tornerà nel centro storico di Noto per vigilare e proteggere l’imponente patrimonio barocco sempre con maggiore accanimento preso di mira da vandali e sfaccendati che si «divertono» a deturparne la bellezza con bombolette spray. Ci si chiede: «Privacy violata?». Il sindaco Corrado Bonfanti, sostenitore del progetto messo a punto dal Ministero degli Interni nell’ambito del programma operativo nazionale Sicurezza per lo sviluppo, parla semmai di «città più sicura, e non di città blindata. Un intervento richiesto a viva voce da tantissima gente, e oggi più che mai indispensabile per fermare, una volta per tutte, la mano dei vandali». Risolti gli ultimi precetti legati alla gara d’appalto a palazzo Ducezio, sede del Municipio, si pensa al nuovo sistema di videosorveglianza che, una volta entrato in funzione, riuscirà a monitorare in lungo e in largo il corso Vittorio Emanuele. E non solo: altri angoli della città saranno guardati a vista dall’occhio discreto delle telecamere. «L’obiettivo del Pon Sicurezza del Ministero dell’Interno (che ha ammesso Noto al finanziamento di 320 mila euro) è proprio questo: intercettare e bloccare, specie nelle città turistiche, il fenomeno del vandalismo. Certamente - aggiunge Bonfanti - lo scopo è anche quello di contribuire a rendere la nostra città meno aggredibile da fattispecie criminose che ancora oggi rappresentano un ostacolo allo sviluppo economico e alla civile convivenza. In ogni caso, così come dispone la normativa in materia, in tutta l’area sottoposta a videosorveglianza - rivela Bonfanti - saranno esposti, ben visibili, cartelli che segnaleranno la presenza delle telecamere». Noto città più sicura. «Il sistema integrato di videocamere - spiega - avrà una precisa estensione: vigilerà l’entrata del salotto barocco, ossia la
Porta Reale, e custodirà i preziosi monumenti dal corso fino a piazza XVI Maggio, dove sorgono l’uno di fronte all’altro il Teatro comunale e la chiesa di san Domenico». Sotto i riflettori l’arteria principale della città, senza però trascurare le zone confinanti. Così «le telecamere guarderanno piazze e tratti iniziali delle strade che intersecano il corso Vittorio Emanuele: le vie Nicolò Fabrizi, Archimede, Zanardelli, Dogali e Saati, Nicolaci, Rocco Pirri, Giordano Bruno, Galilei, XX Settembre con gli slarghi Immacolata, Municipio e XVI Maggio».
Noto, le telecamere per proteggere i «tesori». Il sindaco: «Così una città più sicura»
Corrado Bonfanti: «Nelle aree saranno esposti, ben visibili, i cartelli che segnaleranno la presenza dei dispositivi»
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