SIRACUSA. Un solo intervento da oltre un milione di euro, fondi della legge 433 post terremoto, per mettere in sicurezza l’ex carcere borbonico. Ma era il 2009. Dopo quei lavori nulla è stato realizzato all'interno dell'immobile di via Vittorio Veneto. Gli interventi di consolidamento hanno interessato la parte superiore dell'edificio, con la sistemazione degli intonaci e la realizzazione di tiranti. Poi l’edificio non ha avuto altri interventi. L'interno dell'ex carcere, però, presenta molti problemi di carattere strutturale e spesso ha subito in questi anni atti di vandalismo. E durante l'ultimo sopralluogo promosso dalla Provincia a gennaio, i maggiori problemi della struttura erano evidenti: dall'erba incolta cresciuta tutto intorno, alle porte divelte all'interno, a rifiuti ed escrementi di animali abbandonati all'interno e all'esterno dell’edificio. Con l'iniziativa del «Fai», il «Fondo per l’ambiente italiano» la struttura verrà pulita e sistemata, ma dopo cosa si farà di questo grande patrimonio da recuperare per garantirne la tutela. La destinazione d'uso rimane uno dei punti più importanti da chiarire. Dopo che il consiglio comunale ha bocciato la proposta di realizzare un albergo di lusso, qualora rimanga un bene pubblico occorrono almeno venti milioni di euro per il suo totale recupero. Se da una parte il presidente della Provincia Nicola Bono invita magari a realizzare un concorso di idee per trovare una soluzione, destinandolo ad esempio a centro congressi, dall'altra c'è chi come il consigliere del Pd Gino Gionfriddo propone l'idea di cederlo ai privati. «Servirebbe un tavolo tecnico - osserva l'esponente dell'opposizione - tra Provincia, Comune e Sovrintendenza - che stabiliscano la destinazione di quel bene. È inutile parlare di contenitore culturale, bisognerebbe affidarlo ai privati per realizzarne una struttura residenziale, o magari realizzare una fondazione. In mano pubblica è solo uno spreco. Soltanto definendo la sua destinazione allora i privati potranno fare proposte chiare». Il carcere borbonico venne utilizzato fino al 1990, poi fu chiuso dopo il terremoto del 13 dicembre per problemi di carattere statico. Dopo l’abbandono, mentre la Provincia ha attivato un servizio di sorveglianza per evitare che subisca altri atti di vandalismo.