NOTO. Il paradiso, è vero, può anche attendere: ma non troppo. E per lo più solo nella fantasia; la realtà, purtroppo, è ben altra. Una famiglia di Noto per oltre quaranta minuti ha atteso dietro la porta della camera mortuaria del cimitero della città barocca con la bara rimasta all’interno del carro funebre. È durata quasi tre quarti d’ora l’attesa di un gruppetto di persone, tra parenti e conoscenti del defunto, che arrivato al cimitero di Noto, poco dopo le otto di ieri mattina, ha trovato la porta d’accesso della camera mortuaria, all’ingresso della parte monumentale, sbarrata. «Qualche minuto di ritardo: gli addetti alla custodia probabilmente saranno impegnati in altre zone del cimitero. Ma a momenti arriveranno». Sarà stato questo il primo pensiero dei parenti del defunto che di buon mattino avevano seguito il carro funebre, con all’interno la salma del loro congiunto, per raggiungere il cimitero della città. Macchè: di minuti ne sono passati parecchi; anzi troppi. Tant’è che uno dei titolari dell’agenzia di onoranze funebri «Il Barocco» dei fratelli Scarnato, contrariato per il lungo ritardo e notato il forte imbarazzo dei parenti che chiedevano cosa fare, ha deciso di chiamare al telefono cellulare sia il comandante della polizia municipale Carmelo Marescalco sia il responsabile comunale dei servizi cimiteriali Giovanni Cosentino, per avere notizie. Dopo l’iniziale e spiacevole attesa la vicenda, non senza il comprensibile disappunto dei familiari e dei titolari dell’agenzia funebre, si è risolta. Aperta la camera mortuaria la bara è stata disposta all’interno in attesa di essere prelevata per funerali fissati per lo stesso pomeriggio. Caso chiuso? «Nemmeno per sogno», sbotta il sindaco Corrado Bonfanti, informato dello spiacevole episodio. «Mi è stato riferito che uno dei custodi in servizio al cimitero si è allontanato dal posto di lavoro per raggiungere la sede centrale di piazza Municipio. Seguirò di persona la vicenda, e una volta in possesso dei richiesti chiarimenti, se necessario, assumerò i dovuti provvedimenti. Per il momento l’unica cosa che posso fare è scusarmi con i parenti del defunto per lo spiacevole incidente. Mi rendo conto che quanto successo non può passare sotto silenzio», aggiunge Bonfanti. «Ma vi prego: non bollatelo come disservizio imputabile all’amministrazione».
Chiusi i cancelli del cimitero di Noto: odissea per i familiari di un defunto
I parenti hanno atteso oltre 40 minuti prima di poter accedere: la bara doveva essere lasciata nella camera mortuaria
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