CASSIBILE. Un contenzioso di oltre undici mensilità per gli operatori socio-sanitari della casa famiglia «Susanna» di Cassibile. L’inadempienza delle amministrazioni comunali del territorio, da cui provengono gran parte dei degenti della struttura, sta creando enormi disagi economici per molte famiglie della circoscrizione.
A lanciare l’allarme è uno dei dipendenti che si fa portavoce di una condizione che rischia di aggravarsi. «Oltre a non percepire lo stipendio con cadenza regolare - ha spiegato Gabriele Cangemi - il gruppo di operatori che presta servizio nella casa famiglia, che ospita persone con problemi mentali, avanza oltre undici mensilità e tredicesime comprese. Un contenzioso che deriva dai mancati versamenti da parte dei comuni della provincia, come Avola e Noto, delle quote per ogni degente ricoverato. Una situazione comune a molte strutture che svolgono lo stesso servizio. Somme che provengono da fondi regionali e che i comuni hanno il compito di rimettere mensilmente alle cliniche convenzionate». Sulla vicenda è intervenuto anche Giuseppe Casella, del comitato pro-autonomia di Cassibile. «L’appello che rivolgo a tutti - ha detto Casella - è di provvedere in tempi rapidi a saldare il pregresso per ridare a questi lavoratori un tranquillità economica». M.B.