Siracusa

Domenica 18 Maggio 2025

Taglio degli assessori fermo al «palo». Ed è polemica

SIRACUSA. «Il consiglio comunale è ansioso di approvare la delibera per la riduzione degli assessori». Il presidente del consiglio comunale Edy Bandiera rispedisce al mittente le critiche del sindaco Roberto Visentin e dell’esponente di «Cambia città», Mariarita Sgarlata. Al centro dello scontro il taglio degli assessori comunali da dodici a otto. Un provvedimento promesso dall’amministrazione comunale, con in prima fila proprio il primo cittadino, e dagli stessi consiglieri, che però sembra essere finito, più o meno volontariamente, in un pantano. La giunta ha approvato la proposta di modifica dello statuto comunale e, secondo il segretario generale, il provvedimento deve prima essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale e poi può essere approvato dal consiglio. Per l’aula, che ha la competenza sulle modifiche dello statuto, il percorso è esattamente opposto. Il dato concreto, però, è che gli assessori restano dodici e che la scadenza naturale della legislatura si avvicina. Mentre si allontana la possibilità di risparmiare risorse portando i componenti della giunta a otto. Nel frattempo amministrazione e consiglio si accusano reciprocamente. «Nell’ufficio di presidenza - ribadisce Bandiera - non è arrivata nessuna delibera. Non siamo di certo noi che stiamo ritardando le procedure per l’approvazione del provvedimento». Nel dimenticatoio sono finite anche le proposte presentate da Giancarlo Garozzo del Pd e il documento approvato dalla commissione Regolamento, presieduta da Pippo Impallomeni. Due proposte rimaste nell’ambito delle buone intenzioni. Sgarlata, candidata a sindaco per «Cambio città», ha invece accusato sia la giunta che il consiglio di ”essere impegnati solo a mantenere i privilegi”. Bandiera, però, non ci sta e replica in maniera decisa. «La volontà del consiglio è chiara - conclude Bandiera - siamo pronti a portare in aula e approvare il provvedimento in tempi rapidissimi. Ma è la giunta che deve consegnare la propria proposta».

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