
NOTO. Blindare il centro storico e alcuni angoli nevralgici della città per tutelare e salvaguardare l'imponente patrimonio settecentesco. All'indomani dell'ultimo attacco vandalico perpetrato ai danni di palazzo Ducezio, sede del Comune nonchè uno dei simboli della città, si corre ai ripari con sindaco ed esecutivo pronti a puntare su alcuni interventi capaci di porre un freno alla sempre più dilagante delinquenza. Si ritornerà dunque alla videosorveglianza: quegli occhi indiscreti quanto vigili che all'inizio del 2000 hanno funzionato ma che da alcuni anni sono però spente, seppur dall'alto di palazzo Ducezio continuano ad essere puntate su piazza Municipio. Buio totale, tanto che vandali e malviventi hanno vita facile.
«Solo questione di giorni - ha assicurato il sindaco Corrado Bonfanti -: a breve partirà il progetto di videosorveglianza che interesserà complessivamente il salotto cittadino con la collocazione di un sistema integrato di telecamere che si estenderà dalla Porta Nazionale fino a piazza XVI Maggio. In pratica, buona parte di corso Vittorio Emanuele sarà costantemente sotto stretta vigilanza. Le immagini riprese - ha spiegato il sindaco - confluiranno in un centro operativo che registrerà e archivierà i dati. La finalità, com'è chiaro, se da un lato è quella di tutelare e salvaguardare i numerosi edifici pubblici insieme al notevole patrimonio monumentale, dall'altro è quella di scoraggiare gli atti vandalici che nell'ultimo periodo si sono susseguiti con una certa frequenza».
E alla luce degli ultimi segnali - l'attacco a palazzo Ducezio potrebbe avere avuto anche l'effetto di accorciare i tempi - tutto sembra pronto per avviare la videosorveglianza nel centro urbano: l’avvio del progetto, che prevede l'investimento di oltre 300 mila euro con il programma operativo nazionale «Sicurezza per lo Sviluppo», è giunto alla fine. Manca solo l'ultimo tassello, l'apertura delle buste, «operazione in calendario per lo scorso 15 ottobre, e rinviata in quanto è in corso la definizione di alcune problematiche con il ministero degli Interni». Ma non bastano solo le telecamere: Corrado Frasca del Pd, ha ricordato che due mesi fa il suo partito ha chiesto al prefetto «di porre attenzione al fenomeno e valutare l'opportunità di riunire a Noto il Comitato per l'ordine e la sicurezza al fine di dare più incisive risposte».
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