CANICATTINI BAGNI. Terribile omicidio a Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa. Una ragazza di 20 anni è stata pugnalata più volte, poi il suo corpo è stato gettato all’interno di un pozzo artesiano, in contrada Stallaini, nelle colline sopra il paese.
La vittima, Laura Petrolito, era mamma di una bimba di 8 mesi e di un bimbo di 3 anni. A denunciarne la scomparsa era stato ieri sera il padre, che non era riuscito a mettersi in contatto con la figlia e neanche con il compagno Paolo Cugno. Quest'ultimo è indagato per omicidio. Per diverse ore il giovane è stato sottoposto a interrogatorio da parte del sostituto procuratore di Siracusa Marco Dragonetti, titolare delle indagini. Sarebbe in stato di fermo. Decine di persone si sono riunite davanti alla caserma. Il padre della vittima, sotto choc, non smette di piangere.
La coppia, il cui rapporto pare fosse in crisi, era uscita di casa per una passeggiata lasciando il figlio di 8 mesi con il nonno, il padre di Laura.
Non hanno fatto più rientro. In serata l'uomo ha iniziato a chiamare entrambi i cellulari senza ottenere alcuna risposta e poi ha avvisato i carabinieri, nella convinzione che alla figlia potesse essere successo qualcosa.
I carabinieri della compagnia di Noto che hanno subito iniziato le indagini interrogando diverse persone vicine alla coppia. Alle ricerche hanno partecipato anche alcuni volontari.
Stamane, il padre di Paolo Cugno sarebbe stato contattato dal figlio. I militari dell'Arma hanno così focalizzato le ricerche su una particolare zona, contrada Tradituso del Comune di Noto. E all'interno del pozzo hanno trovato il cadavere.
In base ad una prima ispezione cadaverica, la donna sarebbe stata uccisa ieri sera intorno alle 22. Il corpo, buttato nel pozzo, è rimasto incastrato tra le lamiere e non è arrivato in fondo. L’assassino ha provato a spingerlo giù, poi lo ha coperto con il coperchio in ferro e si è allontanato.
LE INDAGINI. "Stiamo ricostruendo la vita della ragazza e la situazione di coppia non ci appare serena. Sembra che Laura litigasse spesso con il compagno ma al momento è difficile dire di più". Così il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Luigi Grasso risponde ai giornalisti che gli chiedono particolari sulle indagini sull'omicidio di Laura Petroliti.
"Al momento abbiamo diverse persone sottoposte ad interrogatorio: - spiega - è fondamentale ricostruire gli ultimi spostamenti della vittima e le persone che ha frequentato. Dobbiamo anche capire se c'è un legame con il luogo dove è stato ritrovato il cadavere".
Il comando di Siracusa è molto attivo sui casi di violenze in famiglia: "I casi di stalking, di abusi e violenze sono frequenti anche nella nostra provincia che non è esente da violenze nei confronti di donne ritenute soggetti vulnerabili. La nostra è un'attività a tutto campo e puntiamo ad una sensibilizzazione sociale e di educazione verso il problema e di vicinanza alle vittime".
FACEBOOK. Sulla sua pagina Facebook Laura Petroliti scrive del suo grande amore per il padre che si è occupato di lei dopo che la madre è andata via di casa. E in un post dice: «Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere metti le mie scarpe... vivi il mio dolore , i miei dubbi, le mie risate... cadi dove son caduto io e sopratutto prova a rialzarti come ho fatto io». La ragazza aveva avuto giovanissima un bimbo che vive con la nonna paterna. Da otto mesi era diventata madre per la seconda volta.
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