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Caporalato, braccianti extracomunitari denunciano le aziende: tre indagati tra Cassibile e Siracusa

Stanchi di essere sfruttati nei campi per pochi euro alcuni braccianti agricoli extracomunitari hanno denunciato alla guardia di finanza i loro caporali. E’ accaduto tra Cassibile, Avola e Siracusa. La guardia di finanza di Siracusa ha notificato un provvedimento di conclusione delle indagini preliminari per due titolari di aziende agricole a e un extracomunitario che ingaggiava manodopera per lo sfruttamento nei campi. I tre sono indagati per illecito sfruttamento del lavoro, meglio conosciuto come fenomeno del “caporalato”.

I braccianti  extracomunitari, abitanti della zona di Cassibile conosciuta come “Case Sudan”, stanchi dello sfruttamento quotidiano da parte di titolari di aziende agricole siracusane, li hanno denunciati alla guardia di finanza di Siracusa.

Le indagini hanno permesso d’individuare una fitta rete di rapporti tra un cittadino extracomunitario, che avrebbe reclutato manodopera per dare lavoro in condizioni di sfruttamento, e due titolari di un’azienda agricola operante nel territorio di Cassibile, Avola e Siracusa.

L’attività investigativa, eseguita anche mediante indagini tecniche, ha permesso di riscontrare che i lavoratori extracomunitari sarebbero stati retribuiti in modo inadeguato rispetto alla quantità di lavoro prestato Le ispezioni effettuate presso l’azienda, inoltre, si concludevano con la contestazione della violazione di molteplici norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro. I lavoratori avrebbero operato in luoghi insalubri, sporchi e senza i dispositivi di protezione individuale.

Dalle indagini è emerso che il “caporale” avrebbe svolto funzioni  di sentinella nei campi, i titolari dell’azienda avevano installato un sistema di videocamere abusivo nei loro magazzini per controllare l’operato dei poveri lavoratori.

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