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La raffineria Esso di Augusta passa alla compagnia algerina Sonatrach

La raffineria di Augusta

Cambio di proprietario per la raffineria Esso di Augusta, nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo, nel Siracusano. La controllata italiana della Exxomobil ha firmato un accordo per la cessione dell’impianto insieme ai depositi carburanti di Augusta, Palermo, Napoli e i relativi oleodotti al colosso statale algerino Sonatrach.

In base all’intesa, Esso Italiana e le altre società del Gruppo ExxonMobil sottoscriveranno con Sonatrach contratti pluriennali di natura commerciale e tecnologica relativi alla fornitura di prodotti petroliferi, ad attività operative e di sviluppo e all’utilizzo dei depositi carburante di Augusta, Palermo e Napoli.

Nessun cambiamento per le stazioni di servizio a marchio Esso. L’accordo rappresenta il primo impegno italiano degli algerini dopo la fine del contenzioso con Saipem per il gasdotto italoalgerino chiusosi lo scorso anno con una transazione a favore della società di Algeri.

L’operazione, il cui closing è previsto per la fine dell’anno, prevede che il contratto dei circa 660 dipendenti di Esso Italiana passi a Sonatrach e preoccupa i sindacati.
Gli algerini assicurano che il passaggio non avrà nessun impatto sui posti di lavoro: «Ci impegniamo a mantenere i livelli occupazionali, la continuità gestionale, l’eccellenza operativa e gli elevati standard in materia di salute, sicurezza e ambiente - dice Abdelmoumen Ould Kaddour, Chairman e Ceo di Sonatrach e che l’obiettivo «è una presenza di lungo termine».

Ma la Cgil e Uil vanno all’attacco. «Nella totale assenza di comunicazione ai sindacati - dicono Emilio Miceli, segretario generale della Filctem Cgil, e Giuseppe D’Aquila, segretario generale della Filctem Cgil Sicilia- non sappiamo qual è la strategia di Esso in Italia e non conosciamo nulla degli obbiettivi del nuovo azionista».

La decisione di Esso che riguarda un numero complessivo di 700 lavoratori diretti e 900 dell’indotto alla algerina Sonatrach è inaccettabile», dicono il segretario generale del sindacato, Carmelo Barbagallo, e quello della Uiltec, Paolo Pirani, secondo cui questa «è l'ennesima prova della necessità di regole europee».

Per Barbagallo e Pirani - che annunciano una richiesta di intervento del governo- inoltre, si tratta di una «exit strategy" dall’Italia da parte di Esso.
Exxon aveva venduto a giugno 2017 l’ultimo pacchetto di 1.176 punti vendita di carburanti Esso all’inglese Intervias.

Sempre la scorsa estate la raffineria di Augusta era stata oggetto di un sequestro preventivo da parte della Procura di Siracusa e la Esso, a settembre, aveva annunciato un piano di interventi per rispettare le prescrizioni previste per la riduzione delle emissioni.

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