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Emma Dante a Siracusa con Eracle "femmina"

Emma Dante

SIRACUSA. Saranno donne, o meglio «femmine» (come piace dire a lei), ad interpretare gli eroi nella tragedia Eracle di Euripide in scena dal 10 maggio per il 54/o ciclo di rappresentazioni classiche al teatro Greco di Siracusa organizzate dalla Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico. In cartellone anche Edipo a Colono di Sofocle con la regia del greco Yannis Kokkos ed I Cavalieri di Aristofane, mai rappresentata a Siracusa, per la regia di Giampiero Solari.

Emma Dante ha accettato la sfida per dare vita ad un esperimento. Del resto la regista palermitana è reduce dal suo ultimo spettacolo «Bestie di Scena» in cui racconta il lavoro dell’attore, la fatica, l’abbandono totale fino alla perdita della vergogna. «La mia vocazione si è manifestata improvvisamente anni fa quando con la mia scuola al liceo classico arrivai al teatro greco di Siracusa. Fu una folgorazione. Un incontro fatale. Tornai a casa dicendo di voler fare teatro. Uno spettacolo al teatro greco di Siracusa è una di quelle cose che un’artista desidera fare nella vita». Se mai ce ne fosse bisogno Emma Dante chiarisce: «Sono un’artista, ma non faccio teatro classico: questo spettacolo sarà forte, coraggioso. Forse fallirò, forse sarà un figlio venuto sciocco, ma sarà figlio di una forza e di un coraggio».
Cosa succederà al suo Eracle? «Sarà una donna. La storia di Eracle ci deve dare riflettere: è un eroe che si mette a piangere, verso la fine della sua tragedia si nasconde dei suoi misfatti. Laddove le tragedie ci insegnano di mostrare il lato fragile è giusto che io non abbia paura di mostrare il lato fragile del mio teatro. Il mio desiderio più grande era confrontarmi con questo testo sovvertendo la regola di fare interpretare i ruoli femminili agli uomini e invece costruire un cast femminile che interpretasse la parte degli eroi».

Un’idea definita «geniale» dallo stesso direttore artistico, Roberto Andò, che non va intesa come una forzatura: «E'un gioco teatrale. Non farò diventare Eracle una donna. Diamo alle donne ciò che ai tempi antichi gli veniva tolto. L’eroe mostra la sua totale fragilità e accetta di essere salvato. In che modo possiamo rappresentare il potere maschile: solo attraverso muscoli, o esiste anche una forza femminile, un corpo che contiene entrambe le componenti. Questo personaggio si presta a questo gioco. Con Edipo non mi sarebbe venuto in mente».

La regista assicura che sarà rispettata la traduzione: "Eracle è un essere ermafrodito, che ha fragilità ed anche forza. L’attrice lavorerà su entrambi i caratteri: ma non sarà un Eracle donna, Eracle con le tette. Ve lo dimenticherete che sarà donna. Dobbiamo credere a questo gioco».

Il coro sarà interpretato dagli allievi dell’Accademia dell’Inda, tutti uomini vecchi tebani, un pò deformi. Le selezioni del cast sono state impegnative: «Abbiamo fatto un bando: sono arrivate quasi 560 richieste. Abbiamo fatto una selezione di 40 persone e abbiamo scelto 15 attrici che hanno fatto con me un seminario di cinque giorni. E poi ne abbiamo scelte 5 per lo spettacolo. L’attrice che interpreta Eracle ha fatto il provino con le altre, anche se lei era già nella mia testa. Non vi aspettate i nomi delle fiction, il nome famoso sono io, ma non mi vedrete mai».

Non ci sarà musica dal vivo, ma Serena Ganci sta lavorando su delle lamentazioni e percussioni. Costumi di Vanessa Sannino: "Tutta la storia si svolge a stretto contatto con la morte. Eracle è un continuo aspettare la morte. I costumi sono bellissimi, Vanessa ha superato se stessa perché sono costumi che diventano altre cose e poi capirete perché».

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