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Nomade siracusana uccisa a Verona, dopo due anni arrestato il fratello

La vittima, Corradina Mirabile

VERONA. I carabinieri di Verona hanno arrestato il presunto assassino di Corradina Mirabile, la nomade 39enne uccisa nella notte del 19 ottobre 2015 a San Bonifacio (Verona). In carcere, con l'accusa di omicidio preterintenzionale, è finito il fratello, Salvatore Mirabile, 43 anni, residente a Noto, come la sorella.

La donna, infatti, apparteneva alla comunità nomade "Camminanti di Noto" e due anni fa era accampata con la famiglia e altre carovane in località Albaron, lungo la S.R. 11, nel Comune di San Bonifacio. Le indagini nel Nucleo Investigativo dei carabinieri di Verona, guidate dal maggiore Raffaele Federico, hanno permesso di ricostruire che la donna era intervenuta durante una festa per placare una rissa familiare nell'accampamento di nomadi, scatenata da futili motivi e sotto l'effetto dell'alcol, ma era stata colpita da una coltellata al femore.

Poi la 39enne era stata abbandonata davanti al pronto soccorso dell'ospedale di San Bonifacio, morendo dissanguata per un'ampia ferita all'arteria femorale.

Secondo i carabinieri, che hanno portato avanti con fatica le indagini per l'omertà del nucleo familiare, il responsabile è il fratello Salvatore Mirabile che è stato rintracciato e arrestato a Isola della Scala (Verona) in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta del pubblico ministero Giuseppe Pighi ed emessa dal Gip del Tribunale di Verona, Raffaele Ferraro. L'uomo ora è rinchiuso nel carcere veronese di Montorio.

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