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"Acquisti con prezzi gonfiati", il sindaco di Priolo ai domiciliari: è candidato alle Regionali

Antonello Rizza

PRIOLO. Truffa ai danni del Comune. È questa l’accusa per Antonello Rizza, il sindaco di Priolo, agli arresti domiciliari per una inchiesta della polizia che riguarda anche due dirigenti della stessa amministrazione e un imprenditore. Rizza è candidato alle prossime Regionali con Forza Italia, che appoggia la candidatura di Nello Musumeci. Su di lui, nei giorni scorsi, la polemica sulla opportunità di candidarsi nonostante i suoi 22 capi di imputazione.

I fatti riguardano eventi della seconda metà del 2016 ed in particolare l’acquisto di beni tramite Consip “con codici alterati – secondo la ricostruzione degli investigatori - e tali da consentire all’imprenditore segnalato la vendita dei beni per prezzi maggiorati, un episodio di frode nelle pubbliche forniture attribuito al solo imprenditore e connesso ai medesimi appalti, ed infine un episodio di tentata concussione, sempre in relazione alla finalità di pervenire all’assegnazione di appalto a imprenditore vicino al Sindaco”.

Nell’inchiesta sono coinvolti, oltre al sindaco Rizza, anche Salvatore Cirnigliaro, dirigente del settore Sport e Spettacolo del Comune di Priolo (per il reato di turbata libertà degli incanti); Francesco Artale, imprenditore ed amministratore della “Indie Sound Music s.a.s” (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture); Flora La Iacona, dirigente del settore Pubblica Istruzione del Comune di Priolo Gargallo, che all’epoca dei fatti era dirigente del Settore Politiche Sociali (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e truffa aggravata). Per loro disposto l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria.

Le indagini sono state condotte dalla polizia e dalla guardia di finanza dei Siracusa. Inoltre, per Artale e Sebastiano Carpinteri è stato disposto  il sequestro preventivo, rispettivamente di 15.461 euro per gli episodi di truffa e frode e 86.278 euro per il reato di truffa ai danni del Comune in relazione alla gestione della piscina comunale.

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