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Augusta, il regista Giordani porta in scena il femminicidio

AUGUSTA. Piazza Duomo e il sagrato della Chiesa Madre, per una sera, trasformati in un grande teatro all’aperto con l’opera lirica «Pagliacci» che ha richiamato nel centro storico di Augusta circa tremila persone.

Ha centrato tutti gli obiettivi prefissati - rendere la lirica accessibile, offrire uno spettacolo di alta qualità e coinvolgere risorse locali e anche ragazzi diversamente abili - il tenore augustano e di fama internazionale Marcello Giordani che, anche quest’anno così come già nel 2015 con «Cavalleria rusticana», ha regalato ai suoi concittadini uno spettacolo che ha riscosso applausi a scena aperta, con ovazione finale e pubblico in piedi. Coinvolti oltre 150 tra coristi, orchestrali, cantanti e figuranti.

Un modo anche per festeggiare i trent’anni di carriera di Giordani che ha scelto il dramma di Ruggero Leoncavallo più che mai attuale per la tematica del femminicidio. Dell’uccisione cioè di Nedda, attrice della fiera interpretata dalla soprano Sharon Azrieli e del suo giovane amante Silvio - sulla scena è il baritono siracusano Gianni Giuga - da parte di Canio-Pagliaccio, che aveva il volto e la voce del tenore augustano.

Attorno tutta una «variopinta» umanità rappresentata da Tonio, interpretato da Solen Alla e da Peppe, sulla scena Riccardo Palazzo, ma anche da tanti bimbi, componenti del coro e figuranti in costume d’epoca, tra cui anche i ragazzi diversamente abili dell'associazione «Progetto Icaro», ai quali lo spettacolo ha regalato di certo un sogno. Ha diretto l'orchestra filarmonica del «Bellini» di Catania e il coro «Yap» il maestro Antonino Manuli, mentre i bimbi del coro di voci bianche sono stati diretti dal maestro augustano Rosy Messina, (Gaetano Costa maestro collaboratore).

Una produzione, per la regia di Lino Privitera, presentata da Michela Italia, targata «Yap», l’accademia musicale augustana di Giordani che ha potuto contare su tanti sponsor privati ed, in particolare, sull’«Opera cares foundation», diretta dal soprano Azaralei che ha deciso, ancora una volta, di scommettere su Augusta «per me ormai un luogo del cuore».

Ha anticipato il dramma lirico la messa in scena di un altro dramma, quello dei migranti e di quanti non riescono a superare le traversate in mare «Urlo Mediterraneo», spettacolo di teatro e danza per la regia dello stesso Privitera, interpretato dall’attrice Emanuela Muni e dai ballerini Kristi Ismailaj, Hakik Xhani e Vincenzo Tallarico dell’«Itai compagnia danza contemporanea» . Ad applaudire c’era anche dall'assessore alla Cultura Giusy Sirena che ha sottolineato come “anche grazie a queste iniziative Augusta può rinascere”.

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