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Da Confindustria Siracusa un "patto sociale" contro la crisi

SIRACUSA.  Un 'patto sociale di responsabilità' con istituzioni, amministrazioni pubbliche, sindacati, terzo settore, per «affrontare le criticità del territorio siracusano e porre le basi di un progetto di sviluppo economico a medio termine per portare fuori dalle secche la nostra provincia, nell’interesse delle famiglie siracusane e delle imprese».

Lo propone Confindustria Siracusa che delinea un quadro non certo roseo per la provincia più a sud d’Italia. "Il tasso di disoccupazione è pari al 25,7% tra i più alti dell’intero Mezzogiorno - spiega il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona -. Quello dei giovani è del 62,7%, tra i peggiori di tutte le province italiane. L’edilizia è crollata con il 30% in meno delle imprese operanti e il 50% in meno degli occupati. I settori trainanti dell’economia siracusana (l'industria petrolchimica-energetica e il suo indotto) si mantengono stazionari e le speranze che si ripongono su altri settori (agro-alimentare e turismo) sono spesso mortificate per mancanza di strategie condivise e veti incrociati che scoraggiano chi vuole investire nel nostro territorio». Secondo Bivona occorre far «lavorare la Magistratura con la serenità necessaria, al fine di sanzionare le imprese qualora venissero accertate gravi inosservanze delle leggi e delle norme su beni primari come la salute e la tutela dell’ambiente, su cui nemmeno noi intendiamo derogare. Preferiremmo assistere ad un costruttivo confronto di proposte e strategie, per dare lavoro ai giovani in cerca di prima occupazione ed a chi l’ha perso, difendendo le attività produttive in essere e favorendo nuovi iniziative imprenditoriali».

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