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Rapine a Siracusa, la paura dei dipendenti

SIRACUSA. «Ci sono dipendenti di attività commerciali vittime di rapine che vogliono licenziarsi dopo essere stati minacciati con le pistole». Lo afferma il presidente della Confcommercio Siracusa, Sandro Romano, che, proprio ieri, ha incontrato un gruppo di commercianti, dopo la catena di rapine che si è verificata in città, capace di seminare molta paura tra gli esercenti del capoluogo.

L’ultimo colpo, in ordine di tempo, è stato sferrato alla gioielleria Veneziano, in via Pitia, nella zona alta di Siracusa, presa d’assalto per la seconda volta in poco meno di un mese. Ad essere terrorizzati sono soprattutto gli impiegati, ancora provati per un’esperienza drammatica, peraltro ripetuta nello spazio di poco tempo, che si ritengono bersaglio di possibili rappresaglie.

«Lo stato d’animo dei commercianti - spiega il presidente provinciale della Confcommercio - è molto preoccupante, basta dire che alcuni commercianti ci hanno riferito della paura di loro dipendenti, diversi dei quali hanno manifestato l’intenzione di licenziarsi. Sono delle esperienze che possiamo dire essere devastanti dal punto di vista psicologico, del resto non è bello trovarsi davanti rapinatori che tengono in pugno una pistola puntata in direzione del personale». Oltre alle due rapine da Veneziano, nel conto va messa anche la tentata rapina ad una gioielleria in corso Gelone, sventata dallo stesso proprietario che è riuscito a mettere in fuga gli assalitori, entrati nel negozio spacciandosi per dei clienti. Il proprietario, naturalmente, si è assunto un forte rischio, probabilmente figlio di una situazione di grande difficoltà per gli stessi operatori commerciali. In questi tre episodi sono al lavoro gli agenti della Squadra mobile, che stanno provando a svelare se ad agire nella gioielleria in via Pitia siano stati o meno gli stessi soggetti. Si tratta di una ipotesi - molto dipenderà da quanto gli investigatori della polizia, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa - riusciranno a tirare fuori dalle immagini delle telecamere di sicurezza della zona, tra le più importanti in città sotto l’aspetto della densità commerciale.

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