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Sequestro al petrolchimico di Siracusa, non esclusi i ricorsi

SIRACUSA. Mancano dieci giorni alla scadenza delle prescrizioni indicate dalla Procura per disporre il dissequestro degli impianti dell’«Isab», Nord e Sud, e della «Esso» di Augusta. Nello stabilimento di proprietà del colosso russo della «Lukoil», i vertici societari non hanno, per il momento, organizzato gli interventi disposti dal pool di magistrati.

Si stanno ancora osservando i rilievi mossi dai periti del professor Mauro Sanna che avrebbero addebitato alle due aziende il peggioramento della qualità dell’aria. «Il provvedimento della Procura – spiega Claudio Geraci, responsabile delle Risorse umane e delle Relazioni esterne di Isab - è molto complesso, essendo frutto del lavoro di due anni di attività. Non ci sono solo gli aspetti tecnici da considerare ma anche quelli giuridici e sono passati solo quattro giorni da quando ci è stato notificando il provvedimento. Lo stiamo valutando per capire quali sono gli addebiti che ci sono stati mossi e come comportarci. È un documento articolato che – conclude il responsabile delle Risorse umane e Relazioni esterne Isab - merita la massima attenzione per capire gli elementi rappresentati e fare la corretta valutazione».

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