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L'omicidio di Eligia, la sorella: "Il marito non può aver fatto tutto da solo"

SIRACUSA. «Nonostante mia sorella fosse da poco morta, Christian Leonardi se ne andava in banca oppure al mare o al bar con gli amici». Lo ha detto Luisa Ardita, sorella di Eligia, l’infermiera siracusana morta nella sua abitazione la notte del 19 gennaio del 2015, nel corso dell’udienza del processo a carico del marito della vittima, accusato di omicidio volontario.

Una testimonianza, davanti ai giudici della Corte di Assise di Siracusa, durata circa 10 ore e nella sua deposizione la sorella di Eligia ha rimarcato il distacco del cognato, anzi il suo disinteresse, di fronte al decesso della moglie e della figlia di 8 mesi che la donna aveva in grembo. «Ricordo ancora quella torta disgustosa che ha fatto preparare per il compleanno di mio padre – ha detto Luisa Ardita – insomma il suo atteggiamento era tutt’altro che sconfortato per la perdita della moglie. Il loro rapporto, comunque, era ormai precario, lui usciva con gli amici, quasi ogni sera, e mia sorella se ne stava a casa».

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