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Da Augusta all’Africa, la missione dei ragazzi

AUGUSTA. «La missione è come l’oasi del deserto, è l’unica cosa che funziona a Bafatà, un villaggio sperduto della Guinea Bissau, in Africa. È il centro culturale economico di tutto, al di fuori c’è il deserto e noi vogliamo continuare ad alimentare questo rapporto di vicinanza e fratellanza con la popolazione».

A parlare sono alcuni dei ragazzi del gruppo pastorale –il più “vecchio” ha 25 anni - partiti qualche settimana fa proprio da Augusta, primo porto italiano di sbarco dei migranti che arrivano in migliaia ogni anno e volati fino a Bafatà, dove esiste la parrocchia di Nostra Signora Di Grazia con cui da 15 anni la parrocchia di Santa Lucia, retta da padre Angelo Saraceno è gemellata.

Un’esperienza intensa a contatto con una realtà poverissima, scelta a suo tempo dal Pontificio istituto delle missioni estere per insediare la missione e a cui da anni la comunità della parrocchia della Borgata dà il suo contributo importante, sostenendo da 15 anni 100 bambini alla scuola, dall’infanzia alla superiore, oltre al sostegno pastorale e di amicizia e a quello rivolto ai missionari africani.

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