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Cani avvelenati a Priolo, esponente del Psi denuncia intimidazioni

PRIOLO. Prima il taglio dei copertoni dell'auto, poi i tentativi di intrusione nell'esercizio commerciale di famiglia ed infine l'avvelenamento e la morte di cinque cani. Tre circostanze che secondo Christian Bosco, ex consigliere comunale di Priolo Gargallo ed esponente del Partito Socialista italiano, non sono una coincidenza ma un chiaro tentativo di intimidazione nei suoi confronti e della sua famiglia.

«Un gesto infame e meschino che dimostra ancora una volta il degrado nel quale è sprofondato il nostro paese - dice Bosco -. Uccidere i cani della mia famiglia, forse per cercare di intimidirci o per farci fare un passo indietro, è stato un atto che solo persone ignobili potevano fare». L'avvelenamento dei cani un campagna risale a venerdì scorso. Sull'episodio stanno indagando gli agenti del commissariato di Priolo che non escludono alcuna pista. Al momento non ci sono elementi che collegano i vari episodi. Morti cinque cani su sette avvelenati. «Purtroppo non è la prima volta che subiamo atti di intimidazione. Se qualcuno pensa che indietreggeremo si sbaglia di grosso: non ci fermeremo».  Il segretario regionale Psi, Giovanni Palillo, ha commentato: «I gravi e ripetuti atti di intimidazione denotano una volontà di una fazione politico-criminale che vuole spegnere la voce dei socialisti e creare un clima di paura. Da anni la famiglia Bosco sostiene una battaglia sacrosanta contro l'illegalità diffusa a Priolo e per salvaguardare la salute dei concittadini colpiti da fenomeni tumorali di grave entità».

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