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Siracusa, Pappalardo: «Servono più atti di solidarietà»

Il vicario monsignor Sebastiano Amenta con l’arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo

SIRACUSA. Ha voluto richiamare i cittadini a “riscoprire l'orgoglio di essere siracusani” e ricordato agli amministratori che “hanno precise responsabilità” nella gestione del territorio. Poi ha tenuto una riflessione sulla violenza che “riguarda tutti noi soprattutto quando ci troviamo davanti a episodi come un anziano ucciso in quel modo”.

Alla vigilia del Natale, l'arcivescovo di Siracusa Salvatore Pappalardo, come avvenuto nel giorno di Santa Lucia, ha guardato da vicino a quanto accade in città e sta accadendo in città negli ultimi mesi, sia dal punto di vista sociale che politico.

«Con le parole pronunciate per la festa della Patrona – ha dichiarato Pappalardo – ho voluto suscitare nell'animo di ogni siracusano l'orgoglio di essere cittadino di questa città. Ho voluto spronare tutti i cittadini a chiedere cosa ciascuno di noi fa per Siracusa. Nella mia intenzione c'era la volontà di responsabilizzare ogni cittadino perché è chiaro che Siracusa non può certo essere collocata in fondo alla classifica sulla qualità della vita in Italia».

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