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Anziano ustionato, i parenti: "Conosce gli aggressori ma non i loro nome"

SIRACUSA. Giuseppe Scarso li conosce, ma  non sa i loro nomi. I familiari sono riusciti a scambiare non  più di qualche parola con l'ottantenne aggredito e poi bruciato  nella sua abitazione il 1 ottobre scorso. Don Pippo, come lo  chiamano gli amici, è sempre ricoverato all'ospedale Cannizzaro  di Catania.

Il pensionato ha respirato il veleno della combustione e ha  ustioni a viso, testa, collo e nella parte superiore del dorso e  delle spalle. «Mio zio soffre tanto. Sono riuscita a parlare con  lui - dice Paola Burgio -. Mi ha fatto capire che li conosce, ma  non è riuscito a comunicarmi altro». Restano i segni sul viso di  don Pippo «ma rispetto a due settimane fa, quando aveva il volto  tumefatto, devo dire che i miglioramenti sono continui. Dobbiamo  ancora capire se ci sono danni agli occhi», dice la donna.

Sotto il profilo investigativo nessuna novità. La squadra  mobile continua ad indagare. Così come era emerso nella fase  iniziale, sembra certo che gli autori dell'aggressione abbiano  utilizzato una bottiglietta di alcol. Bisogna capire se i tre  giovani individuati dai sistemi di videosorveglianza di un  distributore di carburante siano gli autori.     Intanto, si attendono gli esiti del sopralluogo della  scientifica di Siracusa e di Catania nell'appartamento di via  Servi di Maria, sperando di trovare anche un piccolo elemento  che possa dare un volto agli autori di quella barbarie.

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