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Canoa, anche squadre iraniane ai campionati mondali a Siracusa

Squadra italiana under 21 di Canoa Polo

SIRACUSA. Sono le atlete che maggiormente attirano l'attenzione nei campionati mondiali di canoa polo a Siracusa. Il coach della formazione iraniana senior porta sempre un abito lungo nero e lascia intravedere solo il volto. Ma anche le giocatrici in acqua portano lo hijab o chador, il velo che ricopre il capo e le spalle, tenuto chiuso sotto il mento e lascia scoperto il viso. Ventotto nazioni partecipanti, 750 atleti, 35 arbitri, quattro mondiali (maschile, femminile, under 21 maschile e femminile).

Il campionato mondiale, nel quale partecipano Giappone, Namibia, Taipei, oltre a Stati Uniti, Spagna o Francia, si concluderà domenica. In acqua anche due formazioni femminili dell'Iran, senior e under 21. «Sono tutte musulmane in squadra» spiega Morteza Merahbi, team leader dell'Iran, l'unico disponibile a parlare con un giornalista. Anche perchè il regolamento impone per tutta la squadra lo stesso tipo didivisa, quindi se anche ci fossero atlete non musulmane  dovrebbero comunque indossare il velo.

«La canoa è uno sport molto popolare in Iran - aggiunge - che piace. Purtroppo è costoso e abbiamo qualche difficoltà per la qualità delle canoe. Utilizziamo barche in plastica di qualità inferiore rispetto alle altre nazioni». Problemi economici anche alla base della partecipazione ridotta al mondiale con le sole formazioni femminili: «Non ci sono molti aiuti dalla federazione, abbiamo preferito portare solo due squadre e quelle femminili hanno vinto di più».

Nel 2010 la senior è arrivata terza all'idroscalo a Milano. E l'under 21, che ha vinto il campionato asiatico, è la prima volta che prende parte ai mondiali: «Questa è la prima competizione per noi ed è andata molto bene ma possiamo sempre fare meglio», dice Fatemeh
Jalilian, capitano della squadra femminile under 21 Iran.

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