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Siracusa, tumore scambiato per polmonite: il calvario di Irene

Il dramma di una ventiquattrenne morta per un male incurabile

RAGUSA. Oltre alla sofferenze per la malattia della figlia, poi morta per un tumore al polmone scambiato inizialmente per una broncopolmonite, si è aggiunto un calvario interminabile per la famiglia costretta ad ingaggiare un "braccio di ferro" con il personale dell' ospedale di Pavia sui trattamenti farmacologici.

Irene Tilotta, 24 anni, è deceduta il 9 maggio, e fino all'estate scorsa la sua vita procedeva come quelle di tante altre coetanee, poi, a settembre viene colta, insieme alla madre, da un' influenza. Sembra una febbre di stagione, solo che Irene non guarisce, fino a quando il medico di famiglia suggerisce di compiere, il mese successivo, una radiografia.

«Il medico - spiegano Aldo Tilotta e Donatella Saraceno, i genitori di Irene - assicura di aver avvertito un sibilo al polmone, per questo ci rechiamo dal radiologo che, però, per ben due volte ipotizza una broncopolmonite e Irene viene curata con dei farmaci per questa patologia».

Irene non lo sa ancora ma ha un cancro al polmone, piuttosto esteso, e la diagnosi arriva il 29 ottobre dopo una Tac all' ospedale. «A quel punto - spiegano i genitori di Irene - i medici dell'"Umberto I" ci consigliano di re carci a Pavia, in un centro di eccellenza di ematologia, anche perché si sospetta che l' origine del tumore siano i linfonodi». Le metastasi hanno, però, inondato il corpo della ragazza, e dagli accertamenti compiuti a Pavia, dove la giovane viene ricoverata a novembre, emerge che il tumore si è sviluppato dal polmone sinistro.

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