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Inchiesta «Petrolio» ad Augusta, i pm convocano Lo Bello

Secondo gli inquirenti avrebbe speso la sua influenza sul ministro per le infrastrutture, Graziano Delrio, per la conferma come commissario dell’Autorità portuale di Augusta di Alberto Cozzo

SIRACUSA. Sarà interrogato domani mattina al palazzo di giustizia di Potenza il leader nazionale di Confindustria Ivan Lo Bello, coinvolto nel filone siciliano dell’inchiesta Petrolio della magistratura lucana. L’imprenditore ed attuale presidente di Unioncamere, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe speso la sua influenza sul ministro per le infrastrutture, Graziano Delrio, per la conferma come commissario dell’Autorità portuale di Augusta di Alberto Cozzo.

Una nomina che, a parere dell’accusa, avrebbe dovuto spianare la strada a Gianluca Gemelli, il compagno dell’ex ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, per la concessione di un pontile nella rada di Augusta. Una vicenda per cui Ivan Lo Bello è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di associazione a delinquere insieme allo stesso Gemelli, a Nicola Colicchi, consulente della camera di commercio di Roma e lobbysta con un ruolo importante nella Compagnia delle Opere, ed a Paolo Quinto, membro dell'assemblea nazionale del Pd e capo della segreteria della senatrice Anna Finocchiaro.

Uno dei punti cardini degli inquirenti sono le intercettazioni telefoniche ed alcuni messaggi del leader nazionale di Confindustria, che nelle ore successive al coinvolgimento nell’’inchiesta di Potenza aveva chiesto di essere sentito dagli inquirenti, sono finiti nel fascicolo dei magistrati.

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