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Gettonopoli a Siracusa, la "scure" della Regione

SIRACUSA. Respinta su tutta la linea la difesa del Comune e bocciato nettamente l’operato del consiglio comunale. L’assessorato regionale agli Enti locali mette un punto esclamativo sullo scandalo «gettonopoli» e certifica gli errori commessi nella gestione dell’assemblea cittadina.

In cinque pagine, inviate al Comune ma anche alla Corte dei conti, il responsabile del procedimento Carlo Turriciano fa letteralmente a pezzi il sistema cambiato in parte dai consiglieri comunali lo scorso anno subito dopo l’esplosione dello scandalo legato alle oltre 11 mila presenze in un anno e a costi esorbitanti, sia per i gettoni di presenza che per i rimborsi ai datori di lavoro. Quella vicenda ha portato all’ispezione da parte della Regione e anche a una indagine condotta dagli uomini della Digos, guidati da Vincenzo Frontera. Sono sei, in particolare, i rilievi mossi da Turriciano nella relazione che di fatto ha concluso l’ispezione regionale. Secondo quanto scrive il funzionario regionale “il gettone di presenza non spetta ai capigruppo che partecipano alle sedute delle commissioni delle quali non sono componenti”. Turriciano boccia anche l’interpretazione autentica approvata dal Comune nell’ottobre del 2013 spiegando che “l’articolo 8 del regolamento comunale non può essere suscettibile di interpretazione” e che con quel provvedimento si è creata “una disparità di trattamento tra consiglieri e capigruppo che presenziano alle commissioni senza diritto di voto”.

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