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Ripartono le rappresentazioni al Teatro Greco di Siracusa

SIRACUSA. Unica istituzione italiana a produrre spettacoli di teatro classico di alto livello adatti alla rappresentazione nei teatri di pietra e seconda come successo di biglietteria, lo scorso anno 115 mila presenze, solo all'Arena di Verona. Con questo biglietto da visita, il
commissario straordinario della Fondazione Inda Pier Francesco Pinelli ha voluto presentare stamane il 52/o ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco.
Elettra di Sofocle ed Alcesti di Euripide dal 13 maggio al 19 giugno e Fedra di Seneca dal 23 al 26 giugno sono i tre titoli che puntano ad eguagliare i record della scorsa stagione, anche se il commissario Pinelli ha voluto sottolineare l'emergenza di quest'anno. «Al 20 febbraio - ha detto il commissario - l'Inda disponeva solo di titoli e degli accordi con i registi. È stato come scalare il Mortirolo, ma stiamo preparando spettacoli di grande qualità. Nel poco tempo a disposizione ho migliorato la modalità organizzativa e gestionale. Stiamo impostando le basi
per un futuro migliore. Ed infatti proseguendo un lavoro già iniziato dal CdA precedente, l'Inda si è dotata di un codice di comportamento funzionale all'attività che costituisce una pietra miliare nel percorso della Fondazione».
Per la prima volta a Siracusa Cesare Lievi, regista di Alcesti: «Siamo abituati a pensare al teatro come un luogo fisico. Ma il teatro è fatto da esseri umani e da un pubblico che reagisce. Il Teatro Greco è un luogo fondante della nostra realtà. È qui che il teatro ha mostrato la sua maggiore necessità, in nessun altro luogo l'attore ha un rapporto così forte con il pubblico. Mi piace anche sottolineare come il cuore
della Fondazione Inda siano gli allievi dell'Accademia d'arte del dramma antico. Sarebbe bello che i registi avessero la possibilità di lavorare con gli allievi del cuore alcuni mesi prima».
Il regista di Fedra, Carlo Cerciello, si è detto entusiasta: «Noi siamo degli artigiani e sperimentiamo. Quella del teatro di pietra è una esperienza assolutamente nuova e penso che l'idea faccia tremare i polsi. Fedra è una tragedia delle passioni e delle contraddizioni umane e ritengo mi sia particolarmente congeniale». Elettra di Sofocle, che aprirà la stagione, è stata affidata a Gabriele Lavia che ritorna a Siracusa a distanza di 16 anni dal trionfo con Edipo Re. «Siamo stati interpellati e chiamati a viva voce da queste antiche parole - ha dichiarato -. Mi piace sottolineare come la città di Siracusa viva in gran parte del Teatro Greco. Siracusa senza il Teatro Greco non è più Siracusa».

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