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Augusta, scontro sul futuro della Port authority

AUGUSTA. Ha detto di non aver ricevuto nessuna pressione per la riconferma di Alberto Cozzo a commissario straordinario dell'Autorità portuale di Augusta il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio intervenuto l'altro ieri pomeriggio al question time alla Camera in risposta ad un'interrogazione del Movimento 5 stelle.

La «bufera» dell’inchiesta Petrolio partita da Potenza, ha investito in pieno i vertici della Marina. «Andremo fino in fondo a questa vicenda», ha detto la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, rispondendo a un'interrogazione sul ruolo del Capo di Stato Maggiore della Difesa, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi (che è indagato). «Il Governo - ha aggiunto - non intende affatto sottovalutare la vicenda». E gli interessi del «quartierino» per la Legge navale? Quella legge, ha ribattuto la Ministra, «non è il frutto di opachi disegni lobbistici».

«La responsabilità della conferma è tutta mia e non ho inteso coinvolgere in nessun modo il sindaco di Augusta», ha ribadito Delrio. A maggio scadrà il terzo mandato di Cozzo, che è indagato e sulla cui eventuale riconferma lo stesso ministro non ha risposto alla domanda della parlamentare grillina Mariella Liuzzi e il prossimo mese si dovrebbe avere la nomina di un presidente della nuova Autorità di sistema che accorpa Augusta e Catania essendo in dirittura d'arrivo la riforma dei porti, ma la vicenda giudiziaria che ruota attorno allo scalo megarese potrebbe essere «usata» da qualcuno per mettere in discussione la centralità del porto megarese, individuato come sede della nuova autorità solo perchè designato «porto core» dalla Comunità europea nel 2013, «ancor prima quindi che si verificassero i fatti di cui si parla ed essendo, tra l'altro, il quinto porto d'Italia mentre Catania è solo il diciottesimo su 23», sostiene Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione «Bilancio» all'Ars che rivolge un appello al sindaco e alle forze politiche per elaborare una strategia comune perchè le vicende relative all'indagine aperta dalla magistratura di Potenza «non devono diventare un cavallo di Troia per sottrarre ad Augusta la direzione della Port authority della Sicilia sud orientale».

Vinciullo chiede al sindaco di convocare una riunione con le figure istituzionali della provincia, per assumere «comportamenti univoci e non personalizzati, nell'interesse comune della difesa del porto, il cui diritto a essere sede dell'Autorità portuale - aggiunge - non può esser messa in discussione. Sarebbe auspicabile che questa riunione si svolgesse entro domenica, - ha detto - in modo da consentire ai rappresentanti istituzionali di poter poi, nelle sedi opportune, assumere gli atteggiamenti consentiti dalla legge che vadano nella direzione del più rigoroso rispetto del regolamento europeo e della legge. Sono certo che questo mio appello non cadrà nel vuoto».

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