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Provincia di Siracusa, i dipendenti scrivono a Mattarella

SIRACUSA. Dipendenti ”abbandonati” e ”disperati”, donne e uomini, madri e padri, ”servitori dello Stato da sempre, bistrattati e dimenticati oggi”: così si definiscono i dipendenti della Provincia che hanno messo nero su bianco la loro amarezza per ciò che stanno vivendo, rimasti senza stipendio e senza la possibilità di garantire servizi e funzioni.  Hanno deciso di scrivere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella ”perché è il garante della Costituzione - dicono -, la carta dei diritti e dei doveri degli italiani e quindi anche il nostro”.

«Da tre lunghi anni - scrivono i dipendenti dell'ente - il pesante fardello della legge che ha voluto l'abolizione delle Province è caduto solo su di noi», mettendo a confronto la legge Delrio recepita dalle altre regioni italiane e quanto accaduto invece in Sicilia, con una legge che adesso è stata impugnata dal governo nazionale. «I nostri legislatori siciliani non hanno previsto le risorse necessarie - aggiungono -per consentire ai Liberi consorzi di svolgere le funzioni e i servizi per la comunità. Quei servizi che dovremmo garantire ai cittadini che pagano le tasse, quei servizi che da sempre ci onoravamo un tempo di svolgere e che oggi, ingiuriati e denunciati dai nostri stessi concittadini non possiamo più svolgere».

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