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Augusta, tre commissari per far pagare i debiti

AUGUSTA. Si insedierà ormai il prossimo anno la commissione straordinaria che si occuperà della gestione e liquidazione dei debiti pregressi del Comune dopo la dichiarazione di dissesto finanziario.

Ad averli nominati nei giorni scorsi, su proposta del ministro dell'Interno, e con un proprio decreto è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Uno dei tre componenti, Gaetano D'Erba, dirigente di seconda fascia alla Prefettura di Siracusa, conosce già la realtà megarese avendo fatto parte della commissione prefettizia di accesso agli atti e indagine del Comune che ha poi portato, nel marzo del 2013, allo scioglimento del consiglio comunale di Augusta per infiltrazioni mafiose ed della criminalità organizzata.

Proviene, invece, dalla ex Provincia di Ragusa Ignazio Baglieri, segretario generale dell'Ente ed ex segretario generale del Comune di Modica. Svolge l'incarico di dirigente del settore Bilancio e Partecipate della ex provincia di Catania Francesco Schillirò, il terzo componente della commissione. I tecnici dovranno adottare tutti i provvedimenti necessari ad estinguere il debito contratto verso tutti quei creditori che aspettano ancora soldi dall'Ente. Si potrà così chiarire esattamente a quanto ammonti il debito complessivo del Comune che, soprattutto per i debiti fuori bilancio, ha portato la Corte dei conti a bocciare il piano di riequilibrio finanziario presentato dalla ex commissione straordinaria che fino a maggio di quest'anno ha governato. E che ha sempre dichiarato che il debito complessivo ammontava a circa 62 milioni di euro, mentre per la amministrazione comunale attuale la massa passiva debitoria totale è di 105 milioni.

Una volta insediatosi verrà redatto, di concerto con l'amministrazione comunale, il bilancio stabilmente riequilibrato. La nomina dei tre è successiva alla dichiarazione di dissesto finanziario presentata a luglio scorso subito dopo l'insediamento della nuova amministrazione grillina e approvata non senza polemica dal consiglio comunale e dalla sola maggioranza del Cinque stelle, e non dalla maggior parte dei consiglieri di opposizione che in 9 avevano bocciato la proposta.

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