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La morte del migrante in carcere a Siracusa, avviso di garanzia per un medico

SIRACUSA. C’è un indagato nell’inchiesta per la morte dello scafista senegalese di 29 anni deceduto in una cella del carcere di contrada Cavadonna. Ieri è stata compiuta l’autopsia sul corpo senza vita del migrante ma al termine dell’esame non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. Non si esclude, a questo punto, che possa essere rimasto vittima di un malore che lo ha condotto alla morte.

La Procura intende, comunque, alzare il velo sugli ultimi istanti di vita del senegalese, a cominciare dal momento in cui si è sentito male fino ai soccorsi che, secondo alcune fonti investigative, gli sarebbero stati prestati da un medico della struttura penitenziaria. E su di lui, per il momento, si sarebbero focalizzate le attenzioni degli inquirenti che, però, attendono il completamento di altri esami prima di mettere la parola fine a questa vicenda. Infatti, sono previsti gli accertamenti istologici, che, secondo i magistrati, consentiranno di scavare a fondo nelle cause della morte del ventinovenne.

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